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Inchiesta “Alibante”, per Ferlaino disposto il divieto di dimora

Sostituita la misura cautelare per l’ex sindaco di Nocera, finora ai domiciliari. Non potrà tornare in Calabria

Pubblicato il: 27/09/2021 – 15:34
Inchiesta “Alibante”, per Ferlaino disposto il divieto di dimora

CATANZARO Sostituita la misura cautelare nei confronti di Luigi Ferlaino, ex sindaco di Nocera Terinese, finito ai domiciliari in seguito all’inchiesta “Alibante”, condotta dalla Dda di Catanzaro guidata dal procuratore, Nicola Gratteri, e relativa a una serie di reati compiuti con l’avallo della cosca Bagalà di Nocera Terinese. Il gip del Tribunale del capoluogo, Marco Ferrante, su istanza degli avvocati difensori, Giuseppe Spinelli e Raffaella Mendicino, ha disposto per l’indagato Ferlaino il divieto di dimora nella Regione Calabria e l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. L’ingegnere dunque non potrà tornare in Calabria e dovrà presentarsi dalle forze dell’ordine tutti i giorni dalle 12 alle 16. 

Le accuse all’ex sindaco 

Quella che l’inchiesta “Alibante” avrebbe documentato è, da parte di Ferlaino, «l’esistenza di una sistematica opera predatoria finalizzata a depauperare le casse comunali». Ferlaino, in particolare, avrebbe «dato mandato affinché il denaro pubblico recuperato (il giudice non specifica in quale ambito, ndr), anziché confluire sui conti del Comune, finisse su un suo conto corrente e che per tale azione illecita avrebbe incassato circa 800mila euro». Inoltre, «durante il periodo in cui era stato sindaco», secondo l’accusa, avrebbe «fatto confluire sul conto corrente di un avvocato compiacente di Roma una somma di denaro ammontante a circa 125mila euro, proveniente dalla riscossione di una polizza assicurativa stipulata dal comune di Nocera Terinese». Una somma che sarebbe stata divisa in tre parti: 60mila «erano stati trattenuto dall’avvocato», circa 50mila «li  aveva incassati Luigi Ferlaino» e circa 10mila «erano stati dati a Rosario Aragona». (gi.cu.)

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