COSENZA Nuova udienza, oggi dinanzi al Tribunale di Cosenza, del troncone “cosentino” del processo scaturito dall’operazione denominata “Rinascita Scott” e che vede tra gli imputati gli ex consiglieri regionali Nicola Adamo e Pietro Giamborino (oggi presente in aula), Giuseppe Capizzi, amministratore unico del Consorzio stabile Progettisti Costruttori, e Filippo Valia (presente in aula), nipote di Giamborino. L’accusa nei loro confronti è di traffico di influenze illecite perché, in concorso, avrebbero cercato di influenzare il corso di una causa davanti al Tar avente ad oggetto l’aggiudicazione di alcuni lavori di messa in sicurezza nel vibonese. In particolare, Pietro Giamborino, attivato dall’imprenditore e dal nipote, avrebbe interpellato Nicola Adamo affinché intercedesse con un giudice del Tar. In cambio ad Adamo (che avrebbe accettato) sarebbero stati promessi 50mila euro.
Nell’odierna udienza, il legale difensore di Capizzi ha chiesto al Collegio giudicante (presidente il Giudice Carmen Ciarcia) l’affidamento in prova ai servizi sociali del suo assistito. Il Collegio ha deciso per la separazione della posizione di Capizzi rispetto agli altri imputati. Dopo l’ammissione delle prove e dei testi, è stato conferito al perito l’incarico per le trascrizioni delle intercettazioni. In aula, i primi due testimoni del Pm – si tratta di alcuni investigatori che hanno partecipato alle indagini – hanno ripercorso i passaggi più importanti della corposa inchiesta Rinascita Scott. (f. b.)
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