CATANZARO «La Calabria è ultima in Italia e tra le ultime in Europa per occupazione e io vorrei che dopo cinque anni di governo leghista fosse una terra con più economia e più lavoro per i giovani». Matteo Salvini rivendica già al Carroccio i prossimi cinque anni di governo regionale. Non è uno sgarbo agli alleati, piuttosto l’enfasi della chiusura di campagna elettorale, consumata in quel di Catanzaro tra stilettate agli avversari e strali su Domenico Lucano, per finire con un video dedicato alla compianta Jole Santelli. «L’economia – spiega Salvini – sicuramente non si rilancia regalando redditi o aiutini a caso ma investendo sul turismo. Mancano i porti che portano il turismo sano, ricco. E dunque servono agricoltura, mare, turismo e infrastrutture, come la 106 e il ponte sullo Stretto, un’opera a tutela dell’ambiente, bella e innovativa. Ma ora decideranno i cittadini, e sento – alla faccia di qualcuno – tanta voglia di Lega».
Per Salvini «chi sceglie la Lega sceglierà una Calabria più moderna, fondata su lavoro, infrastrutture, sulla salute – che tornerà in mano ai calabresi – e sulla sicurezza. E sono contento che arrivi il voto perché finalmente, anche nelle città, arriva la domenica del cambiamento, la domenica del futuro».
Rispetto alla geografia politica, il leader del Carroccio ribadisce che il centrodestra è unito «ovunque, Pd e Cinquestelle sono divisi e hanno anche qualche candidato condannato. Io sono contento di offrire una possibilità di cambiamento. La priorità per la Calabria sarà la sanità, commissariata male da tanti anni. E poi infrastrutture: la stramaledetta 106 non può più essere la statale della morte».
Sulle polemiche riguardanti i presunti impresentabili un nuovo affondo: «Fossi nella sinistra non parlerei di condannati perché il sindaco buonista per eccellenza si è beccato 13 anni in primo grado perché sfruttava gli immigrati per far quattrini. Per buongusto, se fossi nella sinistra eviterei di parlare di temi giudiziari. Un Tribunale della Repubblica ha certificato che l’immigrazione clandestina è un business, ora non lo dice più solo Salvini. L’Europa su questo dorme, ma dorme anche il ministro».
Salvini torna poi sulla e polemiche legate ad alcuni candidati “sospetti” nel Carroccio: «Ci sono alcuni politici di sinistra e alcuni giornalisti di sinistra in Calabria che hanno scritto più volte, mancando di rispetto non a Salvini ma a voi, che chi vota la Lega vota la ‘ndrangheta. Li portiamo tutti in tribunale e daranno in beneficenza un bel po’ di quattrini questi deficienti, perché dove c’è puzza di ‘ndrangheta da noi scattano i calci nel culo, perché a noi – afferma il leader della Lega – non interessano certi voti e certi soldi. C’è invece qualche fenomeno che pensava che credere in Maria e nella Madonna fosse un segnale dato alla ‘ndrangheta, come se essere cristiani o cattolici in terra di Calabria significasse essere contigui alla criminalità. Bisogna essere deficienti per pensare a una cosa del genere. La mia soddisfazione lunedì pomeriggio – ha proseguito il leader della Lega – sarà quando ci saranno i giornalisti di sinistra, gli opinionisti di sinistra che vedremo sulla Rai, su Mediaset, su La7 il voto dei calabresi e vedranno che il centrodestra stravince e la Lega prenderà un mare di voti dei calabresi perbene, e avrò un sorriso a 86 denti. Vi dico grazie in anticipo perché la vostra presenza mi ripaga da accuse e attacchi. Ci hanno attaccato perché abbiamo candidato in Comune a Cosenza il nipote di uno discusso, ma questo vale per la Calabria e la Lombardia: se essere nipoti di qualcuno, se essere suoceri di qualcuno, se essere cugino di qualcuno che ha sbagliato e paga per il suo errore, significa essere condannati? Così si aiuta la ‘ndrangheta, così si fa un favore alla ‘ndrangheta. Noi abbiamo bisogno di giovani che si ribellano: tuo zio ha sbagliato e tu prendi la strada giusta, il tuo consuocero ha sbagliato e tu prendi la strada giusta, altrimenti… Io sono convinto – conclude Salvini che a qualcuno convenga usare la scusa della ‘ndrangheta per coprire la sua incapacità di amministrare questa splendida terra».
«Andiamo a vincere e a liberare questa terra da mafiosi e ‘ndranghetisti», conclude quindi Salvini ricordando che 1oggi in Calabria non ci sono Letta, Conte e Di Maio, ci siamo noi». Il comizio di Salvini si conclude quindi con un omaggio video alla governatrice Jole Santelli, la governatrice calabrese prematuramente scomparsa lo scorso 15 ottobre: «Speriamo – ha affermato il leader della lega – di essere dEgni di continuare nel lavoro della Santelli».
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