CROTONE Il pentastellato Francesco Afflitto è l’unico rappresentante della provincia di Crotone ad essere stato eletto nel nuovo consiglio regionale della Calabria. Il seggio è stato assegnato al Movimento 5 stelle che, nella circoscrizione centro, ha ottenuto il 7,08%. Nella sua lista Afflitto risulta il più votato con 1.897 voti.
L’elezione del rappresentante pentastellato, originario di Cirò Marina, non è l’unica novità uscita dalle urne.
Il dato più eclatante è la bocciatura di Flora Sculco. Il suo terzo tentativo, nonostante i suoi 6.440 voti di preferenza, è andato a vuoto. Era stata eletta per la prima volta con il centrosinistra (Calabria in rete), che sosteneva l’ex presidente Mario Oliverio e la seconda volta, sempre con il centrosinistra, nella lisa dei Democratici e progressisti, che sosteneva Filippo Callipo. Il terzo tentativo, quello con l’Udc nel centrodestra, le è stato fatale. Il passaggio da uno schieramento all’altro non le ha giovato. La mancata elezione della Sculco interrompe la presenza nel consiglio regionale della Calabria dell’area politica ideata dal padre, Enzo Sculco. Fu proprio Enzo Sculco a iniziare il lungo percorso all’interno della massima assise calabrese superando la prova elettorale al tempo di Agazio Loiero. Sculco uscì di scena dopo la sua condanna, passata in giudicato, per reati commessi quando era presidente della Provincia di Crotone. Il pm titolare del procedimento era Pierpaolo Bruni, attuale Procuratore della Repubblica a Paola. Dopo la sua uscita di scena, Sculco non si arrese e partecipò alla campagna elettorale con il movimento dei DemoKratici appoggiando il rappresentante del centrodestra Peppe Scopelliti. Il candidato del suo movimento era Franco Pugliano che fu eletto e nominato anche assessore regionale all’Ambiente. Sei anni fa mise da parte Pugliano per puntare sulla figlia Flora, la cui non elezione potrebbe rappresentare la fine di un’epoca.
L’altro dato che emerge dal voto del 3 e 4 ottobre scorsi è la batosta subita dalla candidata di Tesoro Calabria, Mimma Scida. Una batosta da attribuire soprattutto al sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, che ha voluto la sua candidatura. Scida, nella città pitagorica, ha ottenuto solo 688 voti di preferenza. Sembrano secoli, ma è passato solo un anno, da quando Tesoro Calabria era il partito più votato di Crotone. Voce dovrà, quindi, porre molta attenzione su come gestire il dopo voto, se non evitare di incorrere in qualche vendetta proveniente da “fuoco amico”. Il suo percorso amministrativo, già in salita, con il risultato del voto si complica ulteriormente.
Il primo partito in città (15%) e in provincia (14,39%) diventa Forza Italia, seguito dall’Udc (12,24% in città e il 12,51% in provincia). Crolla la Lega e viene ridimensionato il Pd, che alle elezioni regionali del 2020 era il primo partito in provincia e ora è terzo con l’11,12%.
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