COSENZA Deluso, amareggiato ma ancora deciso a non mollare. Mario Oliverio, sceglie un hotel a Rende per commentare il risultato elettorale che lo ha visto conquistare una percentuale modesta nelle ultime elezioni regionali. «Il risultato è deludente – sostiene – inferiore alle nostre aspettative. L’assenza di una convergenza del Pd ha portato alla formazione di una nostra lista». Oliverio si rivolge ai dem calabresi e giudica insoddisfacente anche il risultato ottenuto da Amalia Bruni. «Con Tansi nel partito, la candidata ha ottenuto un punteggio inferiore rispetto a quanto fatto da Callipo. Siamo stati facili profeti quando abbiamo richiamato il Pd ad una riflessione ed una correzione radicale di impostazione».
«Il risultato deludente avuto non permette di poter fare da scarica barile, la nostra presenza con una lista non ha determinato la sconfitta del centrosinistra. Credo sia necessaria una riflessione libera da pregiudizi e da esclusioni». Oliverio si scaglia ancora contro il Pd e ribadisce: «La sinistra ha bisogno di ricostruire il campo delle forze democratiche e progressiste. Ho fatto gli auguri ad Occhiuto ma ritengo che il centrodestra non sia una coalizione in grado di governare i problemi della Calabria in una fase così difficile».
«Fa bene Gratteri quando dice di non votare chi promette posti di lavoro – aggiunge – gli assessorati regionali sono stati trasformati in bancomat». Il riferimento chiaro è a ai candidati impegnati alle ultime elezioni regionali e protagonisti dell’ultima legislatura che hanno assunto ruoli cardine nella macchina amministrativa guidata prima da Jole Santelli e poi da Nino Spirlì. «Partendo da questo risultato – conclude Oliverio – non rinunceremo a batterci. È l’inizio di un movimento che continua. Anche se liberi dell’assillo elettorale e senza interessi personali».
Secondo l’ex governatore, la vittoria del centrodestra alle Regionali è da attribuire non ai meriti della coalizione che ha sostenuto Roberto Occhiuto, ma agli errori della sinistra che «nel 2020 ha individuato Oliverio come capro espiatorio. Il sottoscritto era il problema ma mi pare che la situazione non sia migliorata ne con Callipo ne con Bruni. Bisogna liberarsi dei commissari per dare spazio ai calabresi».
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