LAMEZIA TERME Lo spirito è quello delle periferie esistenziali indicate da papa Francesco come «dimensioni di cui occuparsi quotidianamente». E non è certo un caso se a Lamezia Terme, per la riapertura delle “Querce di Mamre”, sia giunto l’elemosiniere del Papa, il cardinale Konrad Krajewski. La struttura, situata nel quartiere Sant’Eufemia, a poca distanza dalle principali vie di comunicazione, stazione, aeroporto ed autostrada, è destinata ad ospitare fino a 20 persone in stato di bisogno, soprattutto migranti in cerca di temporaneo riparo. Si tratta di un progetto nato nel 2014 in alcuni locali affidati dal Comune di Lamezia alla Caritas diocesana, poi sospeso temporaneamente nel 2020 per scadenza del contratto di locazione con il Comune e per l’esigenza di effettuare lavori di manutenzione. Ora le “Querce di Mamre” sono pronte per riprendere con l’ospitalità.
Questa mattina a scoprire la nuova targa e a riaprire il portone di ingresso c’erano il vescovo di Lamezia, mons. Giuseppe Schillaci, il direttore della Caritas diocesana, don Fabio Stanizzo ma anche il Procuratore di Lamezia, Salvatore Curcio, e neo rieletto sindaco, Paolo Mascaro. Ma è proprio da Schillaci, raggiunto dai microfoni del Corriere della Calabria, che arriva uno dei messaggi più indicativi e che meglio restituiscono il senso di questa giornata: «Il senso è proprio quello di mettere in pratica, per noi Comunità cristiana, quello che il Signore ci dice. Un segnale – ci dice Schillaci – che la Chiesa è aperta a tutti, è sempre pronto ad accogliere, a venire incontro ai bisogni concreti della gente. Ma non per un vezzo, per farsi pubblicità, ma perché è qualcosa di intrinseco, un’identità. Il nostro è un mandato, una missione un’identità di un cristiano che non può non essere così». «Siamo chiamati – dice ancora – a mettere in pratica la parola di Gesù Cristo, questo è il significato profondo della riapertura di questo luogo. Un segno bello, di speranza e di fiducia per il nostro territorio». «La presenza dell’elemosiniere del Papa testimonia la preoccupazione del Santo Padre quando si guarda la realtà non dal centro, ma dalla periferia. E noi vogliamo vedere questa realtà in modo inclusivo, con uno sguardo che ci permette di crescere umanamente e cristianamente».
Il significato dell’opera e delle azioni che qui saranno compiute sono intuibili già dal nome. Le “Querce di Mamre”, infatti, alludono ad un episodio raccontato nel diciottesimo capitolo del libro della genesi quando Abramo e Sara offrono a tre stranieri una tavola imbandita e con un’abbondanza simbolo di ospitalità. Particolarmente significativo, in questo senso, il messaggio rivolto alla comunità da parte del cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere di Sua Santità: «Vi porto il saluto di Papa Francesco, proprio in un giorno importante per questa città e questa comunità perché dieci anni fa dalla visita di Papa Benedetto XVI, allora ero giovane e me lo ricordo bene». «Oggi nella Chiesa si legge un brano evangelico molto breve dove alla fine Gesù dice: “beati quelli che ascoltano la Sua parola e la osservano, la custodiscono”. E proprio qui si vede che i fedeli della città e della Diocesi di Lamezia ascoltano la parola e la mettono in pratica, questa struttura è la risposta diretta del Vangelo perché non basta leggerlo e ascoltarlo, bisogna metterlo in pratica». «E come dice lo stesso Papa Francesco, ospitando i poveri ospitiamo Gesù stesso». (redazione@corrierecal.it)
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