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L’intervista esclusiva

Quagliariello: «Un ruolo nella giunta Occhiuto? È nella logica delle cose»

Il vicepresidente di “Coraggio Italia” rivendica un posto di responsabilità nell’esecutivo. «Alle Regionali risultato ben oltre le aspettative. Ora inizia la vera sfida»

Pubblicato il: 09/10/2021 – 7:19
di Roberto De Santo
Quagliariello: «Un ruolo nella giunta Occhiuto? È nella logica delle cose»

LAMEZIA TERME Non nasconde la soddisfazione per la performance positiva di “Coraggio Italia” alle Regionali in Calabria. Ma al tempo stesso carica di contenuti la presenza del nuovo soggetto politico – nato appena a maggio scorso – all’interno della coalizione di centrodestra uscita trionfante dall’ultima tornata elettorale calabrese. In sintesi sono queste le sensazioni che trasmette Gaetano Quagliariello, 61 anni, senatore e docente universitario alla Luiss, sull’esito delle elezioni del Consiglio regionale della Calabria. Un’analisi attenta che deriva dalla sua lunga esperienza politico-istituzionale: è stato anche ministro per le Riforme costituzionali nel Governo Letta. Un percorso che lo ha portato alla sua ultima sfida all’interno di un nuovo soggetto politico “Coraggio Italia” di cui dal 14 luglio è vicepresidente. E per quei risultati ottenuti in Calabria, Quagliariello rivendica ora un ruolo attivo nel costituendo esecutivo guidato dal neo presidente Roberto Occhiuto.

Senatore oltre 43mila consensi, il 5,7% delle preferenze espresse in Calabria e due consiglieri eletti sono un buon viatico per una formazione nata pochi mesi addietro. Vi aspettavate questo risultato alle Regionali?
«Eravamo certi di aver fatto un ottimo lavoro, nonostante il poco tempo a disposizione. Liste competitive, giovani e ben radicate sul territorio, un programma non improvvisato, al tempo stesso ambizioso e pragmatico. Detto ciò, poiché la politica non è un’equazione algebrica, abbiamo trepidato come è normale che sia. Superare il quorum per un partito neonato come il nostro sarebbe stato già un grande successo. Direi che siamo andati ben oltre le aspettative».

Quale sarà il vostro valore aggiunto nella coalizione di centrodestra di cui fate parte uscita nettamente vincitrice alle Regionali?
«Sarà un valore aggiunto sia politico che territoriale. Politico perché il buon risultato della nostra lista, e in generale l’esito delle elezioni regionali calabresi soprattutto se rapportato a quanto accaduto nel resto d’Italia alle amministrative, certifica la centralità dell’area politica che ci proponiamo di ricostruire, la sua indispensabilità per vincere e, come si vedrà, per governare. Territoriale e strategico perché da tempo i nostri rappresentanti hanno definito un piano di azione dettagliato, articolato in base alla prospettiva del Pnrr. Abbiamo idee chiare da mettere a disposizione ed energie in grado di contribuire a realizzarle. Ecco il nostro valore aggiunto».

A questo proposito rivendicherete un ruolo attivo all’interno dell’esecutivo Occhiuto?
«È nella logica delle cose oltreché dei numeri, ma ovviamente su questo dovremo confrontarci con il neo-governatore».

Quali saranno le vostre priorità per far uscire la Calabria dalla marginalità socio-economica in cui da troppo tempo è relegata?
«La sanità legata alla riorganizzazione dei servizi sociali; infrastrutture viarie e ferroviarie anche al servizio della istituita Zona economica speciale, per una “dorsale” dello sviluppo che implementerà la “produzione”  della portualità commerciale e turistica; politiche attive del lavoro per l’occupazione in particolare giovanile e femminile nonché l’incremento dell’offerta formativa da realizzare con l’apertura di nuovi Istituti Tecnici Superiori (Its), per una scuola che prepari l’accesso al lavoro; la creazione di distretti industriali, artigianali, agroalimentari e un distretto del Turismo e della Cultura; rafforzamento della sostenibilità in agricoltura, innovazione tecnologica ed energetica, promozione di una rete di “comunità energetiche” tra i produttori agricoli; un piano articolato per la valorizzazione delle aree interne. Il tutto, accompagnato da una proposta di riforme che riguardano la governance regionale».

Sono in molti a denunciare l’assenza dall’agenda politica nazionale di una strategia integrata per la Calabria tesa ad affrontare temi delicati quali il ritardo di sviluppo, la mancanza di infrastrutture e soprattutto le lacune del sistema sanitario regionale. Quali impegni si sente di assumersi su questo fronte?
«Siamo in un momento unico e irripetibile. La crisi che si è abbattuta sul nostro Paese con la pandemia si è sommata a debolezze strutturali mai affrontate con il giusto approccio, ma proprio l’esigenza di risollevarsi da una situazione così eccezionale pone un territorio come la Calabria di fronte a un bivio: intercettare la ripresa o arrendersi definitivamente. Per lungo tempo il Mezzogiorno è stato oggetto di politiche sbagliate e prive di visione, e questo deficit ha colpito il territorio calabrese con particolare intensità. Ora sta passando un treno che difficilmente ricapiterà: coglierne le opportunità è il primo dovere di una classe politica consapevole».

Ritornando al tema del suo partito, come contate di allargare la base dei consensi in Calabria e strutturarvi ancora meglio al livello territoriale in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. A partire dalle Politiche?
«Prima delle politiche ci saranno le amministrative del prossimo anno. Conosco solo un modo per accrescere i consensi: lavorare bene, non deludere i cittadini, occupare i territori non con reti clientelari ma con idee in grado di portare benessere e sviluppo». (r.desanto@corrierecal.it)

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