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l’indagine

La cosca Crea era pronta a pagare 150mila euro per un attentato a un’auto blindata

Nuovi elementi dalle chat dei soggetti fermati per l’omicidio Bruzzese. Sconosciuti obiettivo e luogo dell’omicidio da compiere «con bazooka o esplosivo»

Pubblicato il: 14/10/2021 – 20:37
La cosca Crea era pronta a pagare 150mila euro per un attentato a un’auto blindata

REGGIO CALABRIA Da alcune chat di Francesco Candiloro non soltanto emergono «risultanze significative sul piano indiziario in relazione all’omicidio Bruzzese» ma anche altri riferimenti con «chiaro contenuto omicidiario». Nello specifico si fa riferimento ad un delitto commissionato da un terzo – ma non consumato – retro pagamento di una somma di 150mila euro. Il classe 79 è una delle tre persone fermate (insieme a Michelangelo Tripodi, classe 78 e Rocco Versace, classe 67) lo scorso 4 ottobre a fronte dell’inchiesta della Dda di Ancona volta a fare luce sull’omicidio di Marcello Bruzzese, fratello del collaboratore di giustizia Girolamo, avvenuto a Pesaro il giorno di Natale del 2018.

Un compenso di 150mila euro per un attentato

Sullo sfondo, le trame della cosca “Crea” di Rizziconi, che avrebbe messo a disposizione la somma già pronta per il versamento relativo al progetto di attentato, come già anticipato dal procuratore capo di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri e dal procuratore aggiunto Gaetano Paci (QUI l’approfondimento) che nel frattempo hanno aperto una nuova inchiesta specificamente riguardante il progetto omicidiario dei presunti affiliati.
Elementi conosciuti ed elementi sconosciuti. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, oggetto dell’attentato sarebbe dovuta essere un’auto blindata utilizzata da una persona di cui, però, al momento, non si conosce l’identità. Il dubbio è sulla qualifica della vittima designata. Non si sa infatti se si dovesse trattare di un magistrato o di un testimone di giustizia. Viceversa, rimane la certezza che gli uomini lavoravano per procurarsi armi d’assalto, come un «bazooka “usa e getta”» o un ordigno esplosivo collegato ad un telecomando.
Di difficile individuazione anche il luogo designato. Gli uomini fanno riferimento alla «montagna» che secondo gli inquirenti potrebbe essere identificata anche in una zona che si trova al di fuori dalla Calabria posto che in alcune conversazioni di fine 2020 viene fatto riferimento all’entrata in vigore del Dpcm (numero 17) che impediva lo spostamento tra regioni almeno fino al successivo 3 giugno.

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