Mentre i recenti dati statistici accertano che il lavoro si è impoverito come non mai e che cresce l’onda irrazionale farcita di negazionismo scientifico, complottismo, sfiducia e calo del livello d’istruzione, il secondo Natale ai tempi del Covid arriva in un contesto sociale difficile e di carovita generalizzato su beni di prima necessità e sui servizi. E’ grave che alcune forze politiche della maggioranza di Governo abbiano assunto la scelta di negare interventi di solidarietà per mitigare il caro-bollette. Tuttavia, seppure in misura contenuta, sono tante le famiglie che non rinunceranno alle feste e all’acquisto di regali. Secondo le prime stime dell’Osservatorio Nazionale di Federconsumatori, ogni famiglia spenderà mediamente 119,00 Euro per i regali di Natale, con un calo di circa il -2,2% rispetto al consuntivo dello scorso anno 2020 che aveva registrato già un calo sul 2019. A limitare gli acquisti è l’aumento dei prezzi di molti prodotti, a partire da quelli alimentari su cui si registra un aumento del +12,3% sul 2020 dovuto in gran parte ai rincari delle materie prime e, in altri casi, a vere speculazioni. Nella settimana del Black Friday circa il 46% degli acquisti, sia online (3,5 italiani su 10) che nei negozi fisici, sono stati già dedicati all’acquisto di regali di Natale. Tra i doni più gettonati rimangono gli articoli tecnologici e i “regali food”. Questa fase pre-natalizia è segnata dal rialzo dell’inflazione che si attesta al +3,8% su base annua. Il carovita subisce prevalentemente la spinta dalla crescita dei prezzi dei beni energetici con un +30,7% a novembre. Aumenti che, complessivamente, secondo le stime dell’Osservatorio Federconsumatori, peseranno in media su ogni famiglia per +1.132,40 euro annui di cui, circa 551,00 euro correlati al rincaro di energia elettrica, gas, carburanti e beni alimentari. Mimma Iannello Presidente di Federconsumatori Calabria: «C’è un Paese a più velocità: uno che capitalizza profitti, uno che evade ed elude, uno che tiene fermi sui conti bancari e postali i propri risparmi per effetto dell’incertezza della fase che ha mutato gli stili di vita ed i consumi e un altro che fatica a gestire anche il quotidiano. Occorre agire sulle tante diseguaglianze, stimolare i consumi e sostener e le famiglie più fragili che stentano per la sopravvivenza. Per questo, il contrasto al carovita dev’essere motivo primario d’impegno e di responsabilità politica per venire incontro alle tante famiglie stremate dalla crisi e dalla precarietà lavorativa. In Calabria il reddito medio pro capite è molto al disotto della media nazionale, detrarre dalla base annua reddituale quasi l’equivalente di una mensilità a copertura degli ultimi rincari, significa di fatto deprivare tante famiglie della possibilità di sopperire all’acquisto di beni essenziali ed esporle all’indebitamento e alla condizione di non poter assolvere alle tante incombenze familiari (cure, affitti, mutui, bollette, tasse, tributi, assicurazioni, rette scolastiche, abbonamento traporti, ecc.).
La Presidenza nazionale di Federconsumatori nei giorni scorsi ha invitato le Commissioni Parlamentari e l’Antitrust ad avviare attenti monitoraggi e controlli sull’andamento dei prezzi, a partire da quelli dell’energia e dei beni alimentari, per scongiurare fenomeni speculativi e operazioni di cartello. Inoltre, visto il perdurare dell’emergenza sanitaria, siamo impegnati a sollecitare per i soggetti in condizione di povertà energetica e per i morosi inconsapevoli, la sospensione dei distacchi da parte delle aziende, così come ottenuto nei primi mesi della pandemia. E’ evidente che lo stato di difficoltà in cui versano tante famiglie, deve impegnare ogni livello istituzionale, compresi i Comuni che nell’anno hanno apportato pesanti aumenti sulle tariffe locali, a misure di sostegno e di equità per non scaricare sulle categorie più deboli i costi delle tante contraddizioni che muovono nel mercato e nella governance dei servizi pubblici e privati. Al Presidente della Regione Roberto Occhiuto, impegnato in un ampio confronto sociale, chiediamo un tavolo specifico per intervenire, a partire dall’introduzione nella prossima legge di Bilancio, sulle principali emergenze: dall’introduzione della progressività nell’applicazione dell’Irpef regionale, all’abolizione dell’Irba sul carburante ad un piano cogente di abbattimento dei tempi d’attesa e, tramite l’Autorità e gli Enti preposti, alla definizione di criteri tariffari equi, efficaci ed uniformi delle tariffe idriche e dei tributi consortili in funzione della qualità e della quantità dei servizi effettivi erogati agli utenti, sino all’istituzione di un Osservatorio regionale dei prezzi e ad una progettualità sulla spesa comunitaria e del Pnrr d’impatto sulla condizione dei consumatori e degli utenti calabresi. Intervenire in questa direzione sarebbe un segnale concreto, di fiducia, di attenzione e di equità verso le fasce più fragili della popolazione».
*Presidente Federconsumatori Calabria
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