Omicidio Piccione a Vibo, chiuso il cerchio su nove persone – NOMI
La vittima è stata freddata la domenica di Carnevale del 1993 da un killer in maschera. Era accusato di avere ucciso Leoluca Lo Bianco

CATANZARO La Dda di Catanzaro ha chiuso il cerchio su un cold case, un omicidio avvenuto 28 anni fa. È stata, infatti, notificata la chiusura indagini nei confronti di nove persone accusate dell’omicidio di Filippo Piccione avvenuto la domenica di Carnevale del 21 febbraio 1993. La vittima era accusata dagli uomini del clan Lo Bianco-Barba di Vibo Valentia di avere ucciso, il primo febbraio 1992, Leoluca Lo Bianco classe ‘68.
Il movente, secondo le indagini sarebbe un regolamento di conti. L’accusa di omicidio è aggravata dal metodo mafioso e vede implicati Salvatore Lo Bianco detto Gniccu”; Rosario Lo Bianco detto “Sarino”; Michele Lo Bianco detto “u Ciucchi”; Domenico Lo Bianco; Leoluca Lo Bianco, classe ’59, detto “u Rozzu”; Paolino Lo Bianco; Vincenzo Barba detto “Il Musichiere”; Filippo Catania e Antonio Franzè.

La decisione sulla morte di Filippo Piccione è stata presa – stando alle indagini coordinate dal sostituto procuratore della Dda di Catanzaro Annamaria Frustaci – al termine di una riunione della “società maggiore” del locale di ‘ndrangheta di Vibo Valentia alla quale hanno partecipato Michele Lo Bianco, Domenico Lo Bianco, Leoluca Lo Bianco, classe ’59, Paolino Lo Bianco, Vincenzo Barba, Filippo Catania e Antonio Franzè. Sarebbero loro i mandati dell’omicidio eseguito materialmente da Salvatore Lo Bianco (fratello di Leoluca Lo Bianco, classe ’68, deceduto un anno prima) il quale, col volto nascosto da una maschera di Carnevale, avrebbe sparato contro Filippo Piccione, vicino alla sua abitazione a Vibo Valentia, ferendolo mortalmente.
Ad avvertire il killer sugli spostamenti della vittima sarebbe stato Rosario Lo Bianco che fungeva da “palo”.
In questa vicenda, inoltre, risultano coinvolte anche persone appartenenti al clan che sono decedute. Per esempio, alla riunione della società maggiore avrebbero partecipato anche Carmelo Lo Bianco detto “Piccinni”, Carmelo Lo Bianco alias “Sicarru”, Nicola Lo Bianco (figlio di “Sicarro”), Vincenzo Lo Bianco, Antonio Grillo, detto “Totò Mazzeo”; Antonino Lo Bianco (padre di quel Leoluca Lo Bianco che sarebbe stato ucciso da Piccione).
In più ad accompagnare il killer ci sarebbe stato anche Nicola Lo Bianco (figlio di “Sicarru”). E a fare da palo con Rosario Lo Bianco c’era Antonio Grillo, anch’egli deceduto. (a.truzzolillo@corrierecal.it)