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Lotta alla pandemia

Calabria in piena quarta ondata. Si corre ai ripari

In aumento i casi nell’ultima settimana e cresce la pressione negli ospedali. Tasso di positività è al 6% contro il 3,6%. Si accelera sui vaccini

Pubblicato il: 16/12/2021 – 9:11
di Roberto De Santo
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Calabria in piena quarta ondata. Si corre ai ripari

CATANZARO Con un’incidenza di casi settimanali in aumento e una pressione sulle strutture ospedaliere così elevata il rischio che la Calabria resti ancora in zona gialla o addirittura possa passare al livello di rischio maggiore è un’ipotesi sempre più reale. Anche in considerazione dell’alto tasso di positività che continua a registrare lo screening quotidiano effettuato dal sistema sanitario regionale. Nell’ultima rilevazione infatti anche questa percentuale è pari al 6% contro una media nazionale del 3,6%.
A complicarsi di giorno in giorno la situazione dell’area medica che ormai ha ampiamente superato la soglia fissata dalle regole per contrastare l’avanzata della pandemia. Attualmente il numero di pazienti con sintomi Covid ricoverati nei reparti sono 202 pari al 20% della quota di posti letto presenti nelle strutture ospedaliere calabresi. Dunque al di sopra del tasso di occupazione previsto dalle misure di contenimento della pandemia pari al 15%.
Mentre il quadro dell’occupazione delle terapie intensive, seppure in miglioramento con l’ultimo bollettino, non tranquillizza gli operatori. Allo stato attuale in rianimazione risultano ricoverati 18 pazienti che con appena 181 posti letto presenti in Calabria fanno sfiorare la soglia di allarme fissata al 10% dalle norme per controllare la diffusione dei contagi sui territori.
Passando a setaccio i dati che riguardano i positivi il bollettino di giovedì scorso 9 dicembre segnava che i casi attivi erano 5.953 e dopo una settimana sono divenuti 7.042 con un incremento pari al 18,8% a significare come la quarta ondata in Calabria stia procedendo.

Campagna vaccinale

L’altra questione che interessa la Calabria è l’andamento della campagna vaccinale. Gli over 80 risultano immunizzati l’81,06%, mentre la popolazione tra i 70 e i 79 anni il tasso è pari all’83,37%. In Italia queste due fasce di età – che sono quelle maggiormente a rischio di evoluzione negativa – risultano ad una copertura complessiva rispettivamente del 93,88% e al 91,63%.
Non va meglio neppure nelle altre fasce di età come nei soggetti compresi tra i 60 e i 69 anni quando in Italia il tasso di somministrazione è pari al 89,08% a differenza della Calabria è al 87%.
Dove la forbice ritorna ad allargarsi è tra i soggetti in cui in questo momento di segnalano come maggiori vettori di trasmissioni cioè la popolazione più giovane quella compresa tra 12 e 19 anni. Se in Italia la copertura è pari al 71,23%, in Calabria è al 66,61%. Ma a registrare valori inferiori alla media italiana sono anche le altre fasce di età.
Numeri che fanno comprendere oltre qualsiasi ragionevole dubbio il motivo per il quale l’infezione nella nostra regione continua a diffondersi più che in altre aree del Paese. Soprattutto nel Reggino che continua ad inanellare quotidianamente record di nuovi casi di contagi. Anche all’ultima rilevazione del bollettino regionale su 372 infezioni riscontrate in 24 ore in Calabria ben 162 erano riferibili al Reggino.
Una consapevolezza che è ben presente anche al neo commissario alla Sanità Roberto Occhiuto che proprio ieri ha inaugurato un centro vaccinale a Platì, nel Reggino. «Siamo qui per aprire un centro, in un Comune – ha detto ieri nel corso dell’inaugurazione il governatore – dove c’è una percentuale di vaccinati molto bassa. Ringrazio il commissario dell’Asp di Reggio Calabria, che si è subito attivato insieme alle amministrazioni comunali di Platì, San Luca e Africo. È bello che siano presenti tutte le istituzioni per dire ai cittadini che lo Stato in questi Comuni c’è, e che lo Stato vuole fare il suo dovere per assicurare quei diritti che possono essere assicurati soltanto dallo Stato». (r.desanto@corrierecal.it)

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