Amantea, la guerra di “secessione” di Campora
Un gruppo di cittadini della frazione chiede di “legarsi” a Serra. Una delibera del Consiglio avvia l’iter per “annettersi” l’area

AMANTEA Una guerra di secessione, una battaglia di confini o un tentativo di uscire da una situazione debitoria di non facile soluzione. Alla base della richiesta di staccarsi da Amantea e di congiungersi al Comune di Serra d’Aiello da parte di un gruppo di residenti della popolosa frazione di Campora San Giovanni potrebbero esserci diversi “moventi”. Ma ci certo c’è che il “caso” da semplice ipotesi è divenuto un vero e proprio atto amministrativo con tanto di delibera del Consiglio comunale del piccolo centro dell’hinterland amanteano.
Nei giorni scorsi infatti la richiesta perorata dall’associazione “Ritorno alle origini di Temesa” – antica città magnogreca che ricadeva in questa area – è stata oggetto di una precisa delibera da parte dell’Assise di Serra d’Aiello. Nello specifico l’associazione – costituita da un gruppo di persone che vivono nella più grande frazione di Amantea – hanno inoltrato, con nota registrata al protocollo del Comune di Serra d’Aiello, con esattezza la n° 0001067, l’istanza di distacco della porzione di territorio di Campora San Giovanni ricadente nel territorio di Amantea e l’annessione di quest’area nel vicino comune serrese. Una vera e propria richiesta di attivare la rideterminazione dei confini tra i due comuni.
Un’istanza presa talmente in debita considerazione da parte del Consiglio comunale di Serra d’Aiello tanto da divenire un punto all’ordine del giorno dell’Assise che poi ha portato alla delibera – votata all’unanimità -per l’avvio dell’iter di “annessione” del territorio della frazione amanteana.
A seguito della delibera, divenuta immediatamente eseguibile a far data dal 21 dicembre scorso, ora il Comune di Serra d’Aiello inoltrerà la richiesta di allargamento dei propri confini – che comprenderanno appunto anche l’area di Campora San Giovanni – alla Giunta regionale per «promuovere – si legge nella delibera pubblicata nell’albo pretorio del Comune serrese – tempestivamente la relativa procedura».
I giochi dunque sono aperti per quella che si profila come una battaglia per la conquista di un territorio “strategico”.
Ricordiamo infatti che l’intera area camporese comprende oltre 7.500 abitanti e che in questa zona ricadono importanti infrastrutture del comune amanteano. Si va dall’area portuale ubicata nello specchio di mare antistante la frazione, alla zona industriale collocata all’interno dell’area ex Pip (Piano insediamento produttivo). Un’area quest’ultima che comprende diverse importanti realtà produttive presenti ad Amantea.
Un danno dunque non da poco per le già esanime casse comunali di Amantea – il Comune è in dissesto finanziario dal 2017 – se dovesse materializzarsi la “secessione” della frazione, in termini di sottrazione di oneri concessionari legati alla gestione del porto e di gettito fiscale locale da parte delle imprese presenti nell’area industriale della frazione.
Ma la questione non ha solo ricadute finanziare per il comune di Amantea ma anche demografiche visto che circa la metà dell’intera popolazione vive nell’intera area ricadente nella frazione.
Da qui quello che si sta profilando un caso di non facile soluzione soprattutto perché Amantea resta ancora senza una guida politica. Il Comune, dopo lo scioglimento per infiltrazione mafiosa, è guidato da una terna commissariale e le amministrative fissate per l’anno prossimo dopo la proroga del commissariamento sono ancora lontane.
Un “vuoto” politico che potrebbe avvantaggiare chi da tempo punta a “sganciare” Campora dal capoluogo sognando magari di costruire un nuovo comune aggregando diverse piccole realtà presenti nell’area a sud di Amentea e nel perimetro pedemontano: in quest’area insistono infatti altri comuni come Cleto, San Pietro in Amantea e la più grande Aiello Calabro. (rds)