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Covid, Cosco: «Bisogna adattarsi ai mutamenti della malattia. Reparti pieni»

Il direttore di Malattie infettive del “Pugliese” fa il punto: «Vaccino necessario. Negli ultimi giorni molti ricoverati con Covid ma non per Covid»

Pubblicato il: 17/01/2022 – 8:11
Covid, Cosco: «Bisogna adattarsi ai mutamenti della malattia. Reparti pieni»

CATANZARO Continua incessante la corsa del Covid in Calabria. Nelle ultime 24 ore sono stati sette i decessi. «La maggior parte dei deceduti sono persone non vaccinate o che hanno altre patologie», dice in collegamento con gli studi del Tg3 il dottor Lucio Cosco, direttore del reparto Malattie infettive al “Pugliese Ciaccio”. «Il mio reparto è pieno anche se da giorni abbiamo pazienti ricoverati con il Covid ma non per Covid, che vengono contabilizzati come pazienti epidemici». La pandemia è cambiata e così, secondo il medico, deve cambiare anche l’approccio, che passa inevitabilmente dai vaccini: «Rispetto ad un anno fa non siamo nella stessa situazione e grazie ai vaccini riusciamo a fronteggiare meglio questa emergenza». La Calabria ha (per ora) scampato il rischio “zona arancione” da un lato perché gli stessi pazienti deceduti hanno «liberato» posti, dall’altro perché si è avuta una «maggiore divisione dei pazienti» proprio a fronte delle nuove regole sul conteggio dei casi. Dinamiche che stanno impegnando il governo in questi giorni. In tal senso risuonano le parole del viceministro Sileri secondo cui “entro il 2022 tutti saranno contagiati da Omicron”. «È una variante che si trasmette molto facilmente. – dice Cosco – Non posso dire che i sintomi sono minori e per questo punto sulla vaccinazione che ha evitato tantissimi ricoveri e decessi». Importante è, in tal senso, anche la tutela immunitaria data dalla terza dose: «Siamo di fronte a una malattia che conosciamo, ma di cui dobbiamo conoscere ancora molto». Non a caso, il nuovo farmaco antivirale che dovrebbe essere presto disponibile per i pazienti fragili è parte di un discorso ancora tutto in divenire. «Per chi è positivo molto è cambiato – conclude Cosco – e stanno cambiando anche i parametri per le regioni. Credo bisogni cambiare anche l’approccio ai positivi o ai contatti e adattarsi in maniera veloce ai mutamenti della malattia».

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