Un bilancio con più ombre rispetto alle luci, e con qualche dato estremamente negativo negativo come quello relativo alle irregolarità. È quanto emerge dalla lettura dell’ultima relazione della Corte dei Conti (sezione di controllo per gli affari comunitari e internazionali) con riferimento allo stato di attuazione della gestione e della spesa dei fondi europei da parte della Regione Calabria: il report, in sintesi, evidenzia qualche passo avanti in relazione al ciclo di programmazione 2014-2020, con una “accelerata” per il fondo sociale, da parte della Regione Calabria, che tuttavia non primeggia affatto, anzi è generalmente dietro, rispetto alle altre regioni meno sviluppate (Puglia, Campania, Sicilia e Basilicata). E in più, per la Regione Calabria, c’è un poco invidiabile record di segnalazioni di importi irregolari.
Per quanto concerne l’attuazione finanziaria del Por al 31 ottobre 2021, le tabelle della Corte dei Conti rilevano che in Calabria, sul programmato pari a 1,860 miliardi per il Fesr (Fondo di sviluppo regionale) la Regione ha impegnato 1,350 miliardi, pari al 72,60% (al 31 dicembre 2020 era il 63,27%), e disposto pagamenti per 854 milioni, pari al 45,2% (a fine dicembre 2020 era il 35,35). Per quanto riguarda il Fse (Fondo sociale europeo), qui in base ai dati della magistratura contabile si intravede uno sprint della Calabria: al 31 ottobre 2021 sul plafond complessivo di 399,7 milioni la Regione ha impegnato 218,8 milioni, pari al 54,73% (era il 30,22% al 30 dicembre 2020) , e disposto pagamenti per 188 milioni, pari al 47,18% (24,57% a fine 2020). Sul piano degli e dei pagamenti, tra le Regioni meno sviluppate la Calabria è penultima per quanto riguarda il Fesr (peggio la Campania), e ultima negli impegni e terzultima nei pagamenti per quanto riguarda il Fondo sociale europeo.
Capitolo spesa: per la Corte dei Conti al 31 giugno 2021 la Regione Calabria ha una spesa certificata di coni europei pari a oltre 742 milioni, pari al 48,23% (+7% rispetto alla rilevazione di fine 2020) per quanto riguarda il Fesr: meglio fanno Puglia e Basilicata, peggio Campania e Sicilia. Quanto al Fse, la Regione Calabria registra una spesa certificata di 169 milioni,pari al 48,10% (circa +19% rispetto a fine 2020): qui la Calabria fa meglio solo della Basilicata. In linea generale, il report della Corte dei Conti rilancia la necessità di un forte cambio di passo della Calabria.
Sotto questo aspetto, invece, dal report della magistratura contabile non arrivano notizie confortanti per la Regione Calabria, che evidentemente deve ancora migliorare e tanto sul piano dei controlli. «Per quanto concerne l’analisi dei dati disponibili a tutto il 2020, rispetto alla relazione precedente, si registra – scrive infatti la Corte dei Conti – un notevole incremento delle segnalazioni e degli importi irregolari, soprattutto nel settore dei fondi strutturali, passando dai 22 casi del primo semestre ai 155 casi dell’intero anno di comunicazione. Tale fenomeno è da attribuire quasi esclusivamente al riversamento di dati provenienti dalla Regione Calabria, che ha aumentato il numero delle segnalazioni da 1 a 91, prevalentemente per irregolarità nella programmazione 2014-2020. Anche la spesa irregolare risulta aumentata, passando dai 30,9 milioni di euro ai 73,9 milioni di euro. Quasi tutte le segnalazioni risultano de-certificate, per cui non incidono sul bilancio dell’Unione, restando a carico del solo bilancio nazionale e/o regionale… Con riguardo al numero delle frodi accertate e delle sospette frodi, sono state segnalati alla Sezione i seguenti dati: per il Fers, 1 frode accertata e 50 sospette frodi (soprattutto nella Regione Calabria); per il Fse ,1 frode accertata e 7 sospette frodi; per il Fep, 2 frodi accertate e 22 sospette frodi e per la Politica agricola, 24 frode accertate e 562 sospette frodi». (cant. a.)
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