Castrolibero, i docenti: «La preside è diventata un ostacolo al ripristino della normalità»

COSENZA Si è tenuta oggi la riunione del collegio dei docenti del Liceo Scientifico “Valentini-Majorana” di Castrolibero. Il Collegio dei docenti ha inviato una mail con la convocazione nella giornata di venerdì con all’ordine del giorno «possibili strategie per il recupero del rapporto insegnamento-apprendimento».

C’è chi dice no

Non tutti i docenti hanno preso parte alla riunione. Lo ha annunciato, tra gli altri (in una nota), il docente Gabriele Petrone che ha invitato i colleghi ad aderire alla manifestazione degli studenti e di tutti quelli della regione che si svolgerà il prossimo venerdì 18 febbraio a Cosenza. Intanto, sempre nella giornata di oggi, è prevista una nuova visita dei tre ispettori inviati dal ministero per ricostruire quanto accaduto e verificare la veridicità delle molestie denunciate. Sarà necessario vagliare tutte le eventuali decisioni da prendere in merito alla posizione dell’insegnante destinatario delle denunce presentate da due diverse studentesse. L’occupazione dell’istituto scolastico continua e gli studenti, per il momento, non intendono compiere passi indietro e chiedono la rimozione della preside Iolanda Maletta.

Falcone: «Qualcosa non ha funzionato nel patto educativo»

«Dobbiamo ricostruire il corretto e giusto rispetto dei ruoli di ciascuno – ha detto la professoressa Sabina Falcone al termine della riunione – nell’ambito della comunità scolastica. Qualcosa non ha funzionato nel patto educativo di corresponsabilità scuola famiglia che ormai rappresenta un patrimonio della legislazione».

Petrone: «Spegniamo i riflettori su questa scuola»

«Bisogna spegnere i riflettori su questa scuola, ritornare a lezione. Se non ci rende conto che c’è necessità di mettere campo un elemento interruttivo – ha aggiunto il prof. Gabriele Petrone – la questione non la recupereremo mai più. Dobbiamo ricostruire il patto educativo di questa scuola che è saltato. Il risentimento è diffuso, e non lo è solo in quest’istituto, che non è un microcosmo ma pezzo della società, ma serve un elemento interruttivo: o lo fa la preside o lo faccia il governo attraverso i suoi meccanismi».