ROMA Nel 2021 sono state emesse 224 interdittive antimafia nel settore edilizio. La maggior parte (137) ha colpito imprese attive nella costruzione di edifici, seguite da quelle che operano nell’ingegneria civile (58) e nei lavori di costruzione specializzati (29). Lo evidenzia un report della Direzione centrale della Polizia criminale del Dipartimento della Pubblica sicurezza realizzato con l’Eurispes.
La ‘ndrangheta, rileva il sito del ministero dell’Interno, «è la consorteria mafiosa maggiormente coinvolta nei tentativi di infiltrazione mafiosa nel tessuto produttivo delle imprese. Questo fenomeno si manifesta con particolari picchi nel 2020 e nel 2021 (66 interdittive in entrambi gli anni). A seguire, la camorra, che mostra un picco del dato di interdittive nel 2018, Cosa nostra, con il dato più alto nel 2016, e la Sacra Corona Unita, con punta nel 2021».
«Dall’analisi complessiva del fenomeno, in un momento di massima esposizione del comparto delle costruzioni dovuto ai flussi economici legati ai fondi messi a disposizione dal Pnrr – sottolinea il ministero – appare importante continuare a monitorare il fenomeno di infiltrazione criminale nel comparto».
L’analisi ha preso in considerazione anche le variazioni societarie, ritenute una possibile spia di infiltrazione e condizionamento criminale del comparto, intervenute negli ultimi sei anni. Nel 2021 si è registrato un calo di queste variazioni rispetto agli anni precedenti: sono state 31.739 per la costruzione di edifici, 2.302 per l’ingegneria civile e 21.524 per i lavori di costruzione specializzati.
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