CORIGLIANO ROSSANO Per almeno due anni è sembrata la tela di Penelope, tra lavori interminabili e microchip dell’aria climatizzata che non arrivavano mai. Oggi, invece, dopo tanto peregrinare, la riapertura dell’Unità di terapia intensiva cardiologica, l’Utic, è un obiettivo certo nel cronoprogramma: fine marzo, inizi di aprile.
Per quei giorni tornerà in funzione un servizio sanitario fondamentale per tutto il territorio della Sibaritide. La riattivazione dell’unità coronarica rappresenterà il punto di (ri)partenza dell’unità operativa complessa di Cardiologia dello spoke di Corigliano Rossano, diretta da Giovanni Bisignani, che potrà ambire a ben altri e più ambiziosi traguardi. Ma a step, per gradi.
Qualche giorno fa il commissario dell’Asp di Cosenza, Vincenzo La Regina, ha effettuato un sopralluogo proprio per capire in che stato fossero i lavori di adeguamento dell’Utic.
«Sono ormai a buon punto – spiega Giovanni Bisignani ai microfoni de L’altro Corriere Tv e del Corriere della Calabria – e credo che tra la fine di marzo e i primi giorni del mese di aprile, il sogno diventerà realtà. In verità ci sono stati dei ritardi, dovuti a cause non dipendenti dell’Azienda, tra Covid, approvvigionamento di materiali. Mi auguro che la strumentazione necessaria arrivi per fine mese».
L’unità coronarica «è importante perché caratterizza un reparto di cardiologia ed è fondamentale per tutto il territorio perché con questo genere di servizio si può offrire una risposta qualificata all’emergenza cardiologica».
La prima parte di questo nuovo percorso è quello di allestire una «ottima unità coronarica attorno alla quale far ruotare tutta l’emergenza e la patologia ordinaria. Da questo punto di vista siamo avvantaggiati perché possiamo vantare un sistema di telecardiologia avanzata, fiore all’occhiello di questa Asp. Lo step successivo abbraccerà l’impiantistica dei pacemakers, dei defibrillatori, perché a causa dell’aumento dell’età della popolazione e delle patologie ischemiche, questi device diventano sempre più numerosi e necessari. Il passo ulteriore sarà quello dell’emodinamica – conclude il dottor Bisignani –. Il percorso sarà costituito da alcune tappe che ci auguriamo possano essere il più veloce possibile». (l.latella@corrierecal.it)
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