Disabile vittima di violenze sessuali. Il “gioco” degli aguzzini e i video divulgati nel Catanzarese
Dieci misure cautelari emesse in una terribile storia di abusi. Tre i minori coinvolti. Indagini dei carabinieri e della Procura di Lamezia Terme

CATANZARO Nella mattinata odierna, i Carabinieri di Girifalco, a seguito di articolate indagini della Procura presso il Tribunale di Lamezia Terme e della Procura per i minorenni di Catanzaro, ha dato esecuzione ad ordinanze applicative di misure cautelari emesse nei confronti di dieci persone, tra cui tre minorenni, emesse dai gip presso i rispettivi tribunali. I dieci sono accusati, a vario titolo, di violenze sessuali di gruppo, diffusione illecita di immagini e video sessualmente espliciti, sequestro di persona. Un storia tremenda, nella quale la vittima sarebbe un giovane indotto a compiere e/o subire atti sessuali in ragione di una sua rilevata disabilità psichica.
Gli atti sessuali sul disabile e il video diffuso: la denuncia
L’indagine ha preso avvio nella prima decade del mese di novembre scorso, quando alcuni parenti della vittima, presentatisi presso la Stazione dei Carabinieri di Curinga, avevano consegnato su supporto informatico, un video dal contenuto sessualmente esplicito, diffuso senza il consenso della persona offesa e avente quale protagonista la stessa vittima, indotta in ragione delle proprie condizioni di vulnerabilità, a subire gli atti sessuali oggetto di ripresa video successivamente divulgata. Immediati contatti con la Compagnia Carabinieri di residenza della persona offesa hanno permesso ai militari di Curinga di identificarla ed acquisirne la volontà punitiva.
Intercettazioni e analisi dei cellulari svelano una storia di abusi
La complessa attività investigativa, portata avanti dai magistrati titolari dei due distinti procedimenti penali, in piena sinergia con l’Arma dei Carabinieri, si è modulata attraverso l’escussione di persone informate sui fatti, intercettazioni, analisi dei cellulari sequestrati agli indagati che ha permesso di inscrivere l’episodio oggetto di originaria denuncia querela in un più ampio contesto di episodi lesivi perpetrati in danno della medesima persona offesa.
La vittima avvicinata e poi abusata
Nel corso delle indagini è emerso infatti un quadro di gravità indiziaria che ha trovato corrispondenza nelle analisi dei gip di Lamezia Terme e per i Minorenni di Catanzaro. I giovani destinatari delle ordinanze cautelari sono accusati di avere avvicinato la vittima, approfittando delle sue debolezze e in particolare di come la stessa cercasse la loro amicizia, per creare attraverso gli stessi episodi delittuosi oggetto di approfondimento investigativo occasione di divertimento “goliardico” per il gruppo. Il tutto a discapito delle diverse abilità della vittima, che non aveva modo di comprendere le effettive finalità dei presunti autori delle violenza, che si sarebbero tradotte anche in episodi di natura sessuale che venivano ripresi e divulgati tra il gruppo dei pari.
I fatti oggetto dei procedimenti richiamati, attualmente ancora pendenti nella fase delle indagini preliminari, si inscrivono in un più ampio contesto operativo finalizzato a far emergere situazioni di prevaricazioni tra giovanissimi, per contrastarne la diffusione, soprattutto ove correlate a forme di vulnerabilità e di disabilità, in modo da contribuire, con il presidio ed il dovuto intervento di tutte le agenzie del territorio deputate alla formazione ed educazione di giovani, alla diffusione dei valori della diversità e del rispetto delle relazioni sociali, al contempo favorendo la cultura dell’uso consapevole dei social network, spesso invece indiscriminatamente utilizzati da minorenni e giovani adulti, senza alcuna forma di controllo, nella consapevolezza di come tali canali di comunicazione possano essere strumento per la perpetrazione di reati e comunque per realizzare forme di prepotenza e di svilimento dell’altro, con necessità quindi di una presa in carico comune di situazioni quali quella descritta, per arginare anche mediante la diffusione della cultura del rispetto della sfera altrui, i rischi correlati a tali indebite divulgazioni.