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Gli arresti

Sgominata la banda dei furti in Sila, in tre finiscono in manette

Ordinanze eseguite a Corigliano Rossano, Paola e Castrovillari contro tre rumeni. Allarmante il modus operante dei colpi

Pubblicato il: 08/03/2022 – 12:38
Sgominata la banda dei furti in Sila, in tre finiscono in manette

CAMIGLIATELLO SILANO Nella giornata di oggi, a Corigliano Rossano, Paola e Castrovillari, i militari della Stazione Carabinieri di Camigliatello Silano, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza dispositiva di tre misure cautelari nei confronti di altrettanti indagati, rispettivamente un 43enne, un 38enne ed un 29enne, tutti originari della Romania, ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di “furto aggravato e tentato in concorso” e “false dichiarazioni sulla identità o su qualità personali proprie o di altri”.
Il provvedimento emesso dal gip presso il Tribunale di Cosenza, su richiesta della locale Procura della Repubblica, costituisce l’epilogo di un’attività investigativa condotta dalla Stazione Carabinieri di Camigliatello Silano nel mese di settembre 2021.
L’attività, svolta dai Carabinieri attraverso attività d’indagine tradizionale, con l’analisi dei filmati delle telecamere di videosorveglianza dei luoghi oggetto dei furti, nonché le sommarie informazioni testimoniali, ha permesso di ricostruire le dinamiche di oltre una decina di furti in abitazioni e le aziende agricole presenti nelle località Lagarò e Torre Barone del comune di Celico.
Particolarmente pericoloso e allarmante era il modus operandi con il quale i malfattori perpetravano i furti, introducendosi nelle abitazioni e nelle proprietà private, incuranti della presenza delle famiglie e impugnando armi ed oggetti atti ad offendere. I malviventi, nel corso dei furti commessi, asportavano numerosi attrezzi e mezzi agricoli, veicoli, gioielli e denaro contante.
Alla luce di quanto emerso, valutando come assolutamente sussistenti le esigenze cautelari, il gip del Tribunale di Cosenza si è determinato nell’applicare, nei confronti dei tre indagati, rispettivamente, per uno la custodia cautelare in carcere, per un altro la misura degli arresti domiciliari e per un altro ancora la misura dell’obbligo di dimora. Due dei tre malviventi, al momento dell’esecuzione dei provvedimenti ristrettivi, risultavano essere già in carcere, in relazione ad analoghi numerosi reati commessi in altri territori rurali calabresi.

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