LAMEZIA TERME «Abbiamo raccolto l’esigenza della gente del nostro territorio e per poter essere vicini alla popolazione ucraina». È tutto qui il senso del gesto e dell’iniziativa avviata dall’Fc Lamezia Terme, la società lametina di calcio, guidata dal presidente Felice Saladini. Ed è proprio lui a spiegarlo ai microfoni del Corriere della Calabria, nel giorno in cui è partita la raccolta di beni di prima necessità che saranno poi inviati direttamente in Ucraina. Punto di incontro, e non poteva essere altrimenti, il “conteso” stadio D’Ippolito, dove tutto sarà raccolto entro il 21 marzo, prima della partenza verso la Polonia attraverso un viaggio in pullman, quello ufficiale della squadra gialloblu.
In un contesto drammatico e uno scenario politico e sociale globale devastato dalle ultime tre settimane di guerra, dopo l’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo, e al quale stiamo assistendo, non può certo lasciare indifferenti. Associazioni, famiglie e gruppi di cittadini si sono mossi da subito per alimentare una catena di aiuti e sostegno senza precedenti, senza contare il notevole supporto della Caritas diocesana di Lamezia Terme. Iniziative che non trovano però sponda nel campo politico: a Lamezia, come per esempio Catanzaro e altre città calabresi, i primi cittadini a differenza di tanti altri non hanno fatto neanche un passo, concreto, per sostenere i profughi scappati in queste settimane dall’Ucraina. E, come accade spesso in questi casi, quando la politica è assente tocca ai cittadini, alle associazioni e agli imprenditori rimboccarsi le maniche e dare segnali confortanti di vicinanza materiale.
Un progetto di solidarietà, dunque, tanto semplice quanto concreto e necessario. «Abbiamo messo a disposizione il nostro autobus che utilizziamo per le nostre trasferte – ci spiega ancora Saladini – per fare questa traversata per l’Italia e raggiungere la Polonia e portare beni alimentari, e fare poi ritorno con 50 persone ucraine in Italia». «Nei momenti difficili come questi – ci spiega ancora Saladini – dobbiamo stare vicino e sostenere chi è in difficoltà. Nasce anche con questo spirito il Lamezia Terme, unione e inclusione, era dunque importante stare vicini alla popolazione ucraina».
La città di Lamezia Terme, così come era già accaduto all’inizio della guerra in Ucraina, sta rispondendo alla grande. Secondo Saladini «è partita una gara di solidarietà. Come sempre gli italiani e in questo caso i lametini stanno facendo la loro parte». Iniziative del genere non sono certo facili da organizzare ma la «determinazione e la perseveranza fanno sempre la differenza – chiosa poi il presidente – ci sono anche tante associazioni di questo territorio che ci sono state vicine per organizzare questo evento». (redazione@corrierecal.it)
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