CATANZARO Si chiudono le indagini sui presunti illeciti commessi nell’installazione dei pontili a Catanzaro Marina. Gli indagati sono in tutto otto tra pubblici funzionari del Comune di Catanzaro e il legale rappresentante della ditta che ha installato i pontili, la Navylos srl. Sono accusati di diverse ipotesi di falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale, falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, abuso d’ufficio, turbata libertà degli incanti e illeciti sul codice della navigazione.
Avrebbero certificato il collaudo tecnico-amministrativo dei pontili al porto di Catanzaro Lido, sui lotto uno e due, e dichiarato falsamente di avere esaminato la documentazione fatta pervenire dalla ditta installatrice quando, in realtà, l’unica documentazione esibita dalla ditta Navylos srl e visionata dal collaudatore era solo quella riguardante i moduli dei pontili (due su 40 installati).
Sono iscritti nel registro degli indagati il collaudatore nominato dal Comune di Catanzaro Giuseppe De Angelis, 55 anni, di Sant’Agnello, provincia di Napoli; il direttore dei lavori Matteo Andreacchio, 43 anni, di Catanzaro; il collaudatore nominato dal Comune di Catanzaro Maurizio Benvenuto, 62 anni, di Sellia Marina; il legale rappresentate e amministratore unico della Navylos srl Raoul Mellea, 43 anni, di Catanzaro; il direttore dei lavori Pierpaolo Pullano, 55 anni, di Catanzaro; il responsabile del settore Patrimonio, Provveditorato, Demanio del Comune di Catanzaro Adelchi Andrea Ottaviano, 59 anni, originario di San Giorgio a Cremano e residente a Lamezia; il funzionario del settore Patrimonio, Provveditorato, Demanio Vincenzo Carioti, 64 anni, di Catanzaro; l’istruttore amministrativo della procedura per la concessione di due aree demaniali Marzia Milano, 46 anni, di Catanzaro.
Secondo l’accusa la Navylos non possedeva i requisiti per aggiudicarsi la gara per l’affidamento di due lotti di area demaniale marittima per un’estensione 4000 metri cubi, nel porto di Catanzaro Marina. Ma Adelchi e Carioti avrebbero attestato falsamente, agendo per soddisfare gli interessi di Mellea, che la ditta era in possesso dei requisiti.
Tra l’altro il responsabile del settore Patrimonio, Provveditorato, Demanio del Comune di Catanzaro avrebbe rilasciato a favore della Navylos di Mellea una concessione demaniale marittima, nel 2016, con cui riconosceva alla ditta lo sfruttamento duna una ulteriore superficie di demanio di 34,5 metri cubi e una concessione demaniale marittima nel 2017, con la quale riconosceva una ulteriore area di demanio marittimo di 2.100 metri cubi.
Le concessioni che Ottaviano avrebbe elargito, illecitamente, a Mellea sarebbero state diverse, dalla facoltà di proseguire, per altri due anni, con l’occupazione e lo sfruttamento del delle aree demaniali marittime, all’omissione di ingiungere alla società, alla scadenza della durata della concessione demaniale, di liberare l’area.
A gennaio 2021, inoltre, Ottaviano e Marzia Milano avrebbero, attraverso una determina, disposto l’aggiudicazione definitiva del lotto numero due del porto di Catanzaro Marina alla Navylos srl pur essendo a conoscenza della mancanza dei requisiti previsti nel bando, con danno della altre ditte partecipanti. Ottaviano e Milano, inoltre, avrebbero dichiarato falsamente di avere “positivamente effettuato” le verifiche in merito al possesso dei requisiti previsti dal bando di gara da parte della Navylos srl.
Raoul Mellea è, inoltre accusato di avere reso false dichiarazioni, nel rispondere al bando di gara, nella parte in cui dichiarava di essere in possesso dei requisiti finanziari e contabili. Avrebbe dhiarato di possedere il Documento unico di recgolarita contributiva (Durc) e di non avere debiti irrisolti nei confronti dell’amministrazione comunale, quando, al contrario, avrebbe regolarizzato il Durc solo dopo la partecipazione alla gara e risultasse debitore nei confronti del Comune di oltre 22mila euro.
Mellea, inoltre, avrebbe occupato abusivamente – mediante il posizionamento di di corpi morti per ormeggio di pontili – uno spazio demaniale di 120 metri quadri non ricompreso nello specchio d’acqua del porto di Catanzaro Marina oggetto della concessione demaniale marittima.
La chiusura indagini è stata notificata agli indagati ed è firmata dai sostituti procuratori Chiara Reale e Stefania Caldarelli e dal procuratore Nicola Gratteri e l’aggiunto Giulia Pantano. Gli indagati sono difesi dai legali Claudio Botti, Jole Le Pera, Natale Ferraiuolo, Giuseppe Mussari, Vincenzo De Caro, Leone Vitaliano, Francesco Iacopino, Amedeo Bianco. (a.truzzolillo@corrierecal.it)
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