CALANNA «La comunità si è svegliata provata da questo drammatico evento, che ha colto tutti di sorpresa, esterrefatti per la violenza che ancora una volta ha colpito il nostro territorio». A dirlo al Corriere della Calabria è il sindaco del piccolo comune dell’entroterra reggino, Domenico Romeo.
Lo scorso 4 aprile l’atroce scoperta, nelle campagne della frazione di Rosaniti, del corpo crivellato di spari di Bruno Provenzano, 62enne agricoltore del luogo con piccoli precedenti di polizia. «Bruno era dedito alla cura della campagna e viveva in paese con la moglie e le figlie», dice il primo cittadino. Il paese circa 800 anime, «tutti ci conosciamo», come tipico dei piccoli centri, specie calabresi.
Non è la prima volta che il paese affronta un brusco risveglio sulla realtà. «Nel dicembre 2020 eravamo stati colpiti da un duplice omicidio che aveva visto vittime due coniugi residenti in una frazione di Calanna. Oggi come allora la comunità purtroppo si ritrova sgomenta, senza parole, perché sono momenti che ci fanno sentire fortemente insicuri verso ciò che è la vita quotidiana, l’essere stesso una comunità».
Le zone periferiche – specie dell’entroterra – della regione spesso scontano un maggiore isolamento rispetto ad altre. Di fronte a taluni episodi, il rischio è quello di sentire l’abbandono da parte di autorità e Istituzioni. «Oggi come un anno fa – dice però Romeo – abbiamo visto subito presente lo Stato, il comando del carabinieri; col comandante ci siamo sentiti subito dopo aver appreso la notizia. Apprezziamo il lavoro degli organi inquirenti, la magistratura. Un anno fa, dopo circa un mese, abbiamo avuto già le risposte sulle dinamiche dietro al duplice omicidio. C’è collaborazione tra i rappresentanti dello Stato e il Comune».
«Ci sentiamo ben vicini allo Stato e lo Stato lo sentiamo presente – aggiunge il sindaco – anche in questa zona dell’entroterra reggino. Sono eventi che purtroppo sono difficilmente prevedibili. Non è facile che lo Stato possa presidiare ogni angolo di un entroterra vasto come quello di Reggio Calabria, ma questo non vuol dire che sia assente o che la comunità non senta vicine le autorità competenti anche in questo caso. La mia intenzione è quella di esprimere, anche oggi, grande fiducia verso gli organi inquirenti».
In ultimo, il sindaco lancia un messaggio ai suoi concittadini, «di sentirsi ancora una volta comunità». «Ci siamo stretti un anno fa intorno alla famiglia colpita da quel drammatico evento e ancora oggi dobbiamo dimostrare appunto che le piccole comunità sanno trovare, in questi momenti difficili, di potenziale sbandamento, quello spirito di coesione che fa sentire tutti protetti. C’è un grosso spirito di solidarietà verso gli ultimi e verso chi vive momenti drammatici come quelli che oggi stanno vivendo i familiari della vittima». (f.d.)
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