Delitto Tucci-Chiodo, il giudice concede l’esame dei reperti balistici
La decisione della Corte d’Assise d’appello di Catanzaro. Il processo mira a far luce sul fatto di sangue consumatosi nel 2000 a via Popilia

CATANZARO Nuova udienza in Corte d’Assise d’appello a Catanzaro (presidente Caterina Capitò) del processo sul duplice omicidio di Aldo Benito Chiodo e Francesco Tucci. La Corte d’Assise del Tribunale di Cosenza, per il doppio delitto, aveva condannato all’ergastolo Fiore Abbruzzese, Antonio Abbruzzese e Celestino Bevilacqua mentre Luigi Berlingieri era stato condannato a 30 anni di reclusione e Saverio Madio alla pena di 28 anni e 6 mesi. Una prima verità giudiziaria messa nero su bianco a distanza di 20 anni dalla strage di via Popilia, in uno dei quartieri popolari di Cosenza, il 9 novembre del 2000.
L’esame dei reperti balistici
Nel corso della requisitoria, il pm Salvatore di Maio ha chiesto che venisse considerata utilizzabile la seconda perizia balistica, del consulente Vincenzo Mancino, depositata a Cosenza. Secondo il sostituto procuratore di Catanzaro, la consulenza è ammissibile e scevra da qualsiasi tipo di vincolo. Il pm non ha concluso la requisitoria che proseguirà nella prossima udienza. Intanto, il giudice Caterina Capitò ha autorizzato la difesa rappresentata dagli avvocati Francesco Boccia e Maria Rosa Bugliari ad esaminare i reparti balistici, tramite i rispettivi consulenti. (f.b.)