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Il preside dello scontro con Caruso: «Convocato a Catanzaro per un procedimento disciplinare»

Parla Massimo Ciglio: «Forse è un atto dovuto, ma a Cosenza si risponde con forme repressive a questioni politiche»

Pubblicato il: 13/04/2022 – 11:31
Il preside dello scontro con Caruso: «Convocato a Catanzaro per un procedimento disciplinare»

COSENZA «Qualche giorno fa ho ricevuto dall’Ufficio Procedimenti Disciplinari dell’Ufficio scolastico regionale per la Calabria una contestazione di addebito che, per chi non è aduso al linguaggio burocratico, è l’avvio di un procedimento disciplinare nei miei confronti sollecitato dal sindaco di Cosenza, e dovrò presentarmi a Catanzaro il 20 maggio accompagnato da un avvocato». Massimo Ciglio, ds dell’Istituto Comprensivo Statale “Via Roma – Spirito Santo”, è il preside dello scontro con l’amministrazione comunale di Cosenza per la riapertura del traffico su via Roma/Misari. Il piazzale antistante la “sua” scuola lascerà spazio all’asfalto: un progetto annunciato dal sindaco di Cosenza in campagna elettorale.
«Probabilmente – dice Ciglio in una nota – è un atto dovuto, che mi auguro finirà in un nulla di fatto (anche se di questi tempi non c’è da stare tranquilli), certamente mi tutelerò (tutelerò la mia professionalità e il mio senso etico) con determinazione e naturalmente con considerazione e rispetto degli Organi Superiori del Ministero da cui dipendo. Potrebbe finire qui ma non nego che sono attraversato anche da altri sentimenti e riflessioni: di rabbia e sconcerto per la decisione del nostro sindaco di appellarsi ad argomenti pretestuosi (davvero pensa che io possa anche solo condividere i contenuti di qualche cartello offensivo?) e rispondere con strumenti e forme repressive e intimidatorie a questioni in realtà pienamente politiche, culturali, educative sulle quali ci si sarebbe aspettati confronto e discussione e non il ricorso alle “armi pesanti” fatto di richieste di accertamento, violazioni, rimozioni, magari epurazioni. Una tristezza».
«Quello che mi riguarda – spiega ancora Ciglio – è un piccolo caso ma purtroppo significativo di una mentalità che non prevede dialogo ma decisioni unilaterali, non condivisione delle scelte, esclusione come strumento di gestione. Potere e non diritti, come avviene anche in questa guerra. Il contrario esatto, cioè, di quello che cerchiamo di insegnare nel nostro “fare scuola” quotidiano. Comunque sia, noi e decine di ragazzi e ragazze, docenti e genitori il 24 aprile saremo alla Marcia per la Pace Perugia/Assisi e il 6 maggio aderiremo con le nostre forme e i nostri contenuti alla Clean Cities Campaign Streets for Kids per chiedere Strade Scolastiche in ogni Comune. Come si fa in Europa».

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