COSENZA L’avvio del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) ha decisamente segnato le scelte politiche economiche e di sviluppo. Lo scoppio del conflitto e la lunga coda della pandemia hanno in qualche modo frenato gli entusiasmi e quasi costretto a rivedere i piani. Le formidabili risorse destinate alle infrastrutture e alle grandi transizioni possono, dunque, ridisegnare le strategie e il futuro, a patto di avere una visione di sistema più equilibrata. Di questo e di molto altro, si parla nel libro “Ripresa e resilienza”- Opportunità e insidie delle nuove politiche industriali, di Raffaele Brancati. Economista, allievo di Federico Caffè e Giorgio Fuà, presidente del centro studi Met, Brancati ha prodotto analisi e valutazioni per istituzioni. Ospite di Confindustria Cosenza, ha illustrato i nodi fondamentali del suo ultimo testo. «Lo scopo del libro è far ragionare su una serie di aspetti strutturali dell’economia italiana. Intervenire nel Pnrr solo con i soldi non basta. Il problema non è il denaro, ma la capacità delle imprese, anche le più dinamiche, di avere chiaro il quadro legato ai diversi ambiti di intervento», sostiene Brancati, ai nostri microfoni. «C’è bisogno di un supporto in termini di servizi», aggiunge.
«E’ cambiato lo scenario rispetto a quando è stato immaginato, a questo punto bisogna stabilire se proseguire sulla strada tracciata accontentandosi dei fondi del Pnrr in arrivo o se aggiornare il piano alle condizioni attuali», sostiene Rosario Branda, direttore di Confindustria Cosenza. «Solo pochi mesi fa tutti quanti gli analisti parlavano di un’Italia che sarebbe cresciuta del 6% nel 2022 e del 3% negli anni successivi. Oggi si parla di stagflazione». «Il libro di Brancati – continua – è una guida. Montanelli diceva che i romanzi di Moravia erano come le stoffe inglesi, a volte il rovescio era più bello del dritto. Consigliava di leggere prima la conclusione e poi di ricominciare. Per questo motivo vorrei partire da una delle ultime considerazioni dell’autore, secondo il quale, “contrappore la semplicità dei mezzi alla complessità dei problemi può essere spesso forviante”. Sul Pnrr è intervenuto anche il presidente di Confindustria Cosenza, Fortunato Amarelli. «Rischi e insidie ci sono, ma anche grandi opportunità. Non diamo spazio ai disfattismi», sottolinea Amarelli. Che aggiunge: «E’ vero però che un grande incentivo come quello del Pnrr, aiuta chi è pronto. Non possiamo pensare che tutta la Calabria sia pronta, ci potrebbero essere degli Enti periferici o in dissesto che non riescono a cogliere l’opportunità. Noi dobbiamo aiutarli».
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