COSENZA Si chiude con l’operazione denominata Deep 3, il ciclo di controlli avviati a marzo dai Carabinieri regionali Forestali coadiuvati dai Cacciatori Calabria. A fornire i dettagli dell’ultima operazione di controllo, che non ha riguardato i depuratori, il colonnello Gabriele Mambor comandante provinciale dei carabinieri di Crotone e Giorgio Maria Borrelli generale di corpo d’armata dei Carabinieri forestali.
Una cinquantina le attività controllate sulla fascia ionica calabrese, tra le province di Cosenza, Catanzaro e Crotone, concluse con il deferimento all’autorità giudiziaria di dieci imprenditori. Le indagini hanno riguardato autolavaggi, cementifici, caseifici, aziende zootecniche e agricole che avrebbero versato in mare o nei fiumi gli scarichi delle acque reflue. L’accusa, a vario titolo, è di reati ambientali, illecito sversamento di rifiuti solidi e reati in materia di violazione edilizia e abuso di esercizio di attività di impresa. Sono state comminate anche diverse sanzioni amministrative (qui i dettagli dell’operazione Deep 3).
«Abbiamo deciso di lavorare in maniera preventiva perché la stagione estiva sta iniziando e il mare è un bene di tutti e la realizzazione di discariche su bacini fluviali è un reato che non può rimanere impunito», sostiene il Colonnello Gabriele Mambor. «I campionamenti delle acque reflue effettuati daranno, nel giro di un mese, i riscontri. Gli ausiliari di pg hanno effettuato controlli su fiumi e torrenti in tutte e tre le province. Non tutte le attività di controllo hanno fatto emergere situazioni illecite».
«Nel settore ambientale è meglio prevenire che reprimere», dice ai nostri microfoni il comandante Giorgio Maria Borrelli. «Il danno all’ambiente spesso è irreversibile o difficilmente rimediabile. Per prevenzione si intendono campagne come quella dei carabinieri ma anche di sensibilizzazione». «A differenza degli altri controlli – aggiunge – abbiamo analizzato le attività antropiche che si intersecano con il fenomeno dell’inquinamento delle acque superficiali e dei suoli. Da mega impianti di lavorazione di inerti a piccoli opifici fino alle officine meccaniche». L’attività dell’Arma non si ferma e dopo l’attenzione rivolta alla depurazione e al settore ambientale si lavorerà per prevenire gli incendi. «Quello degli incendi boschivi sarà un altro settore che vedrà in maniera impegnate in maniera congiunta sia l’arma forestale che territoriale», sostiene Borrelli. Che aggiunge: «La scorsa estate è stata devastante per quanto attiene gli incendi, quest’anno abbiamo già registrato le prime avvisaglie».
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