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l’inchiesta

‘Ndrangheta e impresa, tra gli indagati anche l’ex calciatore Ciccio Cozza

L’ex fantasista della Reggina è accusato di aver fatto parte del sistema “gestito” da imprenditori legati ai clan dello Stretto

Pubblicato il: 26/07/2022 – 12:14
‘Ndrangheta e impresa, tra gli indagati anche l’ex calciatore Ciccio Cozza

REGGIO CALABRIA C’è anche l’ex calciatore Francesco “Ciccio” Cozza tra gli indagati nell’operazione Planning, che ha portato a 12 arresti per presunte cointeressenze tra imprenditori e clan a Reggio Calabria. Cozza, assieme ad altri indagati avrebbe «costituito un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di una pluralità di delitti di trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio, auto-riciclaggio, reimpiego». Lo scopo sarebbe stato quello di garantire ad alcuni dei principali indagati – Giampiero Gangemi, Fortunato Martino, Domenico Giovanni Suraci, Vincenzo Lo Giudice e Marcello Brunozzi – «di governare e gestire i rapporti giuridici, quelli economici ed i flussi finanziari, conseguenti ai rapporti avviati e a quelli da sviluppare in futuro dalla Business Group S.p.a. e dal gruppo di imprese da questa gemmate o a questa collegate». Il sistema progettato avrebbe permesso al sodalizio di avviare «una pluralità di centri commerciali in Abruzzo, eludendo l’applicazione delle misure di prevenzione patrimoniali» e di avviare «attività di riciclaggio e reimpiego dei proventi conseguiti a Reggio Calabria ed altri luoghi del territorio nazionale, in sinergia con la Ndrangheta». Fortunato Martino, Vincenzo Lo Giudice e Domenico Giovanni “Dominique” Suraci sarebbero i «promotori e organizzatori dell’associazione». E avrebbero avviato e gestito «sul territorio pescarese due supermercati a marchio “Eurospar”, riferibili alla Business Group S.p.a. che li gestiva tramite la partecipata Business Food S.r.l». Le società sarebbero state intestate fittiziamente a terzi e avrebbero impiegato «le risorse finanziarie di provenienza delittuose, fatte confluire da Giampiero Gangemi prima e dallo stesso Fortunato Martino, poi» Lo stesso Gangemi, «attratto dall’iniziativa imprenditoriale abruzzese avviata dai sodali di origine reggina» avrebbe utilizzato le risorse finanziarie illecite «per finanziare – attraverso la FT Service S.r.l. e la IT Trade S.r.l – l’avviamento dei centri commerciali controllati dalla Business Group S.p.a. tramite la partecipata Business Food S.r.l, recedendo, poi, dal patto di solidarietà economica».

I presunti intestatari fittizi

A questo punto sarebbero intervenuti i presunti «intestatari fittizi di partecipazioni sociali e ruoli amministrativi». Tra questi l’ex fantasista originario di Cariati ma divenuto una “gloria” del calcio reggino Francesco Cozza, Tiziana Spina e Roberto Di Giambattista. Tutti sono considerati «partecipi dell’associazione». Anche a loro viene contestata l’aggravante di aver agito per «agevolare l’infiltrazione degli interessi economici della ‘ndrangheta, nei flussi finanziari connessi alle attività imprenditoriali, gestiti dall’associazione, garantendo così ad imprenditori espressione della stessa o contigui a questa di diversificare gli investimenti riciclatori in territori distanti dalla Calabria, nel tentativo di destare meno sospetti». 

Le parole del pentito De Rosa. «Martino aveva come soci ex calciatori»

A parlare di Cozza è, tra gli altri, il collaboratore di giustizia Enrico De Rosa in un interrogatorio del 28 ottobre 2019. De Rosa, sentito dal pm Stefano Musolino, riferisce ciò che sa riguardo alle attività di Martino Fortunato. «Aveva un grosso punto di rivendita di materiale edile, arredo bagno, mattoni, piastrelle (…) e poi faceva anche delle operazioni se non sbaglio anche nella Reggina Calcio adesso non ricordo, tant’è vero che aveva come socio persone ex giocatori». «Tipo quale ex giocatore», chiede il magistrato. «Francesco Cozza – risponde De Rosa – che comunque sia era un ex giocatore della Reggina, se non sbaglio aveva giocato anche in serie A. Avevano fatto anche degli investimenti economici in alcuni fabbricati dove c’erano coinvolte la famiglia De Stefano».

I nomi delle persone arrestate

Tra le 12 persone arrestate nell’ambito dell’operazione c’e’ anche l’ex consigliere comunale di Reggio Calabria Domenico Giovanni Suraci, di 54 anni, detto “Dominique”. A suo carico il gip Antonino Foti ha disposto la custodia cautelare in carcere, cosi’ come per gli imprenditori Francesco Armeni, di 68 anni, Andrea Chila’, di 57, Domenico Gallo, di 66, Giampiero Gangemi, di 53, Sergio Gangemi, di 48, Fortunato Martino, di 59, e Antonino Morda’, di 53. Gli arresti domiciliari sono stati disposti, invece, per gli imprenditori Gaetano Coppola, di 83 anni, Roberto Di Giambattista, di 65, Vincenzo Lo Giudice, di 60, e Giuseppe Antonio Milasi, di 53. (ppp)

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