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Il tribunale dei minori affida le due figlie ad una donna ritenuta vicina alla ‘ndrangheta

Rigettato l’appello del pm con il quale richiedeva la revoca della podestà genitoriale di una madre incensurata di due bambine

Pubblicato il: 28/07/2022 – 19:02
Il tribunale dei minori affida le due figlie ad una donna ritenuta vicina alla ‘ndrangheta

CATANZARO Il Tribunale per i Minorenni di Catanzaro, presieduto da Teresa Chiodo, ha rigettato l’appello con il quale il pubblico ministero della Procura della Repubblica del Tribunale per i Minorenni di Catanzaro aveva chiesto la revoca della potestà genitoriale nei confronti di Antonietta Torcasio, incensurata, madre di due bambine di tenera età, ed il conseguente affidamento delle minori presso altra famiglia. È quanto fa sapere il legale della donna, Armando Chirumbolo in una nota.
«La Procura della Repubblica per i Minorenni di Catanzaro fondava, principalmente, la richiesta sull’appartenenza della donna ad una famiglia di ‘ndrangheta di Lamezia Terme e, nello specifico che “si rileva la compiacenza della donna per la propria appartenenza a famiglia di ’ndrangheta, dato questo che getta luce nefasta sulle concrete capacità genitoriali della donna e sul concreto rischio che allevi le figlie nelle distorte ed inaccettabili logiche di prevaricazione proprie degli appartenenti al clan del territorio di provenienza”».
La vicenda – spiega l’avvocato – trae origine da denunce sporte dall’ex compagno della donna, abitante in un Comune del comprensorio lametino, il quale accusava la sua ex di aver posto in essere diversi atti intimidatori ai suoi danni. Il Tribunale per i Minorenni di Catanzaro, dopo una lunga istruttoria nella quale sono stati, anche, coinvolti i Servizi Sociali del Comune di Lamezia Terme, in accoglimento della linea difensiva del legale di fiducia della donna, ha decretato che “la mera qualità di indagato del genitore in procedimento di criminalità organizzata o in fatti connotati dall’avvalimento delle condizioni di cui all’art. 416 bis codice penale non depone di per se per la diretta ricaduta sulla equilibrata evoluzione e formazione psico-fisica del figlio minore”, e, quindi, avendo riscontrato “lo stato di benessere e di adeguato accudimento delle bambine presso la madre”, ha rigettato il ricorso presentato dalla Procura della Repubblica del Tribunale per i Minorenni, così consentendo che la donna continui a tenere con se le figlie.

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