LAMEZIA TERME È una campagna denigratoria senza fine, che non risparmia neppure le partite amichevoli. Succede da mesi a Lamezia e adesso anche nell’hinterland. Per la precisione a San Mango d’Aquino dove era previsto l’incontro tra la Fc Lamezia, squadra del presidente Felice Saladini, fresco patron della Reggina, e la Promosport. In palio il trofeo Manfredi in un match utile a entrambe le squadre per avvicinarsi alla prossima stagione. La partita è diventata, però, un palcoscenico per i soliti contestatori, le cui performance negli ultimi mesi sono salite, purtroppo, agli onori delle cronache e si sono differenziate. Reazioni scomposte sui social, episodi di vandalismo e una violenza verbale che preoccupa da tempo. A San Mango d’Aquino sono comparsi due striscioni dal contenuto poco commendevole (“Fc Lamezia verme” e “Sei lo spurgo generato dal calcio moderno”), entrambi riferiti al presidente della società.
Nei mesi scorsi si era verificato anche un altro brutto episodio, quando Saladini era stato schiaffeggiato da alcuni “tifosi”. E, più di recente, qualcuno aveva pensato di lasciare un messaggio con la vernice davanti alla sua abitazione: «La Vigor è lametinità, taci infame senza dignità». Fatto che si era verificato in contemporanea con la vandalizzazione della sede dei tifosi gialloblù, la cui porta d’ingresso era stata imbrattata.
Un clima che mal si sposa con la passione calcistica e che va avanti da quando Saladini ha rilevato il titolo sportivo del Sambiase (ormai più di un anno fa) per creare quella che, nelle intenzioni, dovrebbe diventare la squadra unica della città. Un’escalation che non può essere giustificata da alcun tipo di rivalità sportiva o campanilismo. (redazione@corrierecal.it)
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