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Sposato, Russo e Biondo: «A Gioia Tauro una nuova Silicon Valley»

I segretari di Cgil, Cisl e Uil: «La Regione apra un canale col Ministero per attrarre il progetto della Intel in Calabria»

Pubblicato il: 17/08/2022 – 10:37
Sposato, Russo e Biondo: «A Gioia Tauro una nuova Silicon Valley»

CATANZARO «Il colosso statunitense dei microchip “Intel” scelga la Calabria per dare concretezza al suo investimento industriale. Nella nostra regione, infatti, esiste un’area industriale che risponde appieno alle necessità dell’azienda a stelle e strisce ed è quella di Gioia Tauro». Lo affermano in una nota Angelo Sposato, Tonino Russo e Santo Biondo, segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil.
«Un’area centrale nel Mediterraneo – proseguono – pronta ad aprirsi ai corridoi europei, con tutte le infrastrutture necessarie, la Zona economica speciale e le provvidenze governative necessarie per accogliere e rendere produttivo un investimento da 4,5 miliardi che, nel progetto della società proponente, sarebbe capace di produrre  3.500 posti di lavoro. Alla Regione Calabria chiediamo di rendersi protagonista in questa delicata fase storica e aprire un canale di interlocuzione proficua con il Ministero competente al fine di attrarre il progetto della “Intel” e fare di Gioia Tauro una nuova Silicon valley».
«La carta che la politica regionale potrebbe giocarsi non dopo aver avviato una attenta interlocuzione con le parti sociali – spiegano Sposato, Russo e Biondo – potrebbe essere quella di sottoscrivere un Contratto di sviluppo d’area che, attraverso l’utilizzo delle giuste politiche di sostegno alla crescita, possa attrarre le attenzioni del colosso americano leader nella produzione di chip verso l’area industriale di Gioia Tauro. Siamo convinti, infatti, che l’area industriale gioiese, il porto di Gioia Tauro con la sua apertura strategica sul Mediterraneo e la Zona economica speciale potrebbero essere tre punte di diamante in un’ottica di sviluppo legata alla produzione e commercializzazione di semiconduttori, un settore in cui l’Europa si propone di investire 15 miliardi di euro per raggiungere il 20 per cento di produzione globale entro il 2030: una sfida importante, che richiederà di quadruplicare il volume di produzione visto che, nello stesso periodo – concludono i confederali – il mercato globale dei semiconduttori prevede di raddoppiare la propria domanda».

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