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il retroscena

Medici da Cuba, Bruni: «Le altre Regioni assumono specializzandi, perché no di Occhiuto?»

La consigliera regionale d’opposizione: «L’Emilia Romagna ne ha assunti 1.100 e altri mille sono stati contrattualizzati in Veneto»

Pubblicato il: 23/08/2022 – 12:33
Medici da Cuba, Bruni: «Le altre Regioni assumono specializzandi, perché no di Occhiuto?»

REGGIO CALABRIA «Sulla vicenda dei medici cubani, il commissario Occhiuto ha dimostrato di voler seguire una strada confusa, incerta e di difficile praticabilità». Lo scrive in una nota Amalia Bruni, consigliera regionale d’opposizione. «Vi sono altri strumenti che consentirebbero – spiega Bruni – di poter assumere subito medici ed è quella degli specializzandi per i quali nelle scorse settimane ho presentato un’interrogazione ad hoc, ma che non ha ricevuto ad oggi nessuna risposta». Bruni riferisce al riguardo che «nelle altre Regioni, non solo quelle amministrate dal centrosinistra, ma anche quelle con la stessa coalizione che guida la Calabria hanno risolto il problema seguendo la via degli specializzandi senza arrivare a Cuba per ottenere la collaborazione di giovani colleghi». «La Regione Emilia Romagna – entra ancora più nel merito Bruni –, avvalendosi della legge sugli specializzandi ne ha assunti 1.100 mentre il Veneto del presidente Luca Zaia ne ha contrattualizzati oltre mille. Questi numeri dimostrano – commenta Bruni – quanto sia inutile e problematico l’accordo con l’agenzia cubana che dovrebbe fornirci 500 colleghi per farli lavorare sui nostri territori ma che rischia, per questioni legali e di protocolli che riguardano la salute pubblica, di aumentare le difficoltà». «Nessuno vuole muovere accuse contro i colleghi cubani – precisa la consigliera regionale – che vanno ringraziati per la loro disponibilità, ma bisogna verificare che tutto si realizzi in modo assolutamente trasparente, sia per le questioni legali, sia per i protocolli della sicurezza dei pazienti e degli stessi medici». «L’assoluta contrarietà espressa dai sindacati dei medici – conclude Bruni –, a cominciare dall’Anaoo e le motivazioni mostrate dai presidenti degli Ordini dei medici calabresi avrebbero dovuto convincere il nostro commissario a fare macchina indietro e a scegliere percorsi più lineari e diretti per risolvere la vicenda».

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