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l’affare gaming

Reggio Calabria, la ‘ndrangheta punta le scommesse online. Confiscati quasi due milioni ad un imprenditore

Blitz della Guardia di Finanza coordinata dalla Dda reggina. La raccolta illecita avveniva attraverso bookmakers esteri

Pubblicato il: 09/09/2022 – 7:13
Reggio Calabria, la ‘ndrangheta punta le scommesse online. Confiscati quasi due milioni ad un imprenditore

REGGIO CALABRIA I Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria unitamente a personale dello Scico, con il coordinamento della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, diretta da Giovanni Bombardieri, hanno dato esecuzione ad un provvedimento emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria che dispone l’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale della confisca di beni – per un valore complessivo stimato in circa 1,8 milioni di euro – riconducibili ad un imprenditore romano, operante nel settore dei giochi e delle scommesse on-line. La figura criminale del proposto era emersa nell’ambito dell’operazione “Galassia”, condotta dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Reggio Calabria, con il supporto dello Scico, nei confronti di un
sofisticato ed altamente remunerativo sistema criminale, finalizzato all’illecita raccolta di scommesse on-line attraverso importanti bookmakers esteri.

Il sistema dei bookmakers esteri

In particolare, i bookmakers aventi sede in Austria e Malta, avrebbero operato in rapporto sinallagmatico con la ‘ndrangheta. Difatti, da un lato l’organizzazione criminale avrebbe offerto una sorta di “protezione ambientale” all’impresa di gaming, consentendo l’espansione sul territorio di punti di distribuzione e garantendo, con l’intimidazione, il recupero dei crediti di gioco; dall’altro, la stessa avrebbe ottenuto una contropartita monetaria, infiltrandosi nelle imprese, godendo di un canale privilegiato per la ripulitura del denaro sporco, lucrando sugli utili e inserendo propri esponenti nella rete commerciale territoriale. In tale contesto è emersa la figura del l’imprenditore, che figurerebbe tra gli ideatori del descritto sistema illecito, nei confronti del quale – allo stato del procedimento e fatte salve successive valutazioni in merito all’effettivo e definitivo accertamento della responsabilità – è stata avanzata richiesta di rinvio a giudizio, tra gli altri, per il reato di associazione per delinquere aggravata dal metodo mafioso. L’attività di indagine ha consentito di ricostruire le acquisizioni patrimoniali effettuate dall’anno 2000 all’anno 2020 e di rilevare il patrimonio direttamente e indirettamente nella disponibilità dell’imprenditore, il cui valore sarebbe risultato sproporzionato rispetto alla capacità reddituale manifestata.

Il sequestro

Nel mese di giugno 2021, la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, ha disposto il sequestro del patrimonio riconducibile al citato imprenditore e, successivamente, l’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale della confisca dell’intero compendio aziendale di 2 società operanti nel settore dei servizi connessi alle tecnologie informatiche, quote di partecipazione al capitale sociale di 1 società operante nel settore della gestione di profumerie e commercializzazione dei relativi prodotti, 7 immobili, nonché disponibilità finanziarie, per un valore complessivamente stimato in circa 1,8 milioni di euro.

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