CATANZARO «Il grido d’allarme dell’ imprenditore Giovanni Sgrò per la grave crisi che sta colpendo il sistema delle piccole e medie imprese non può lasciare indifferenti». È quanto sostiene Francesco Pitaro, candidato al Senato del Pd nel colleggio Catanzaro-Vibo-Reggio che aggiunge: «Accanto a Sgrò, tanti altri stanno sollecitando interventi urgenti da parte della politica: Callipo, Colacchio, Tassone, tanti responsabili di associazioni di categoria come Ferrara, Mongiardo, Falbo, Statti, sindacalisti ed economisti. Ricordo anche le importanti proposte del professore Vittorio Daniele, il quale ha stilato otto punti di immediato intervento, consegnandoli al di dibattito pubblico regionale e nazionale».
«L’imprenditore Sgrò – sottolinea Pitaro – chiede una ricaduta concreta per i nostri territori, da parte di quelle società che qui producono energia, ma poi la esportano sulla rete senza nessun vantaggio per le famiglie e le imprese calabresi. È una proposta di grande interesse, che ha bisogno però dell’ unità e della partecipazione di tutte le forze politiche calabresi e in primis della Regione. Perciò chiedo al presidente Occhiuto di intervenire, convocando un incontro ad horas. È in gioco la tenuta del sistema economico e delle sue articolazioni sociali e occupazionali».
«Dobbiamo capire gli spazi di manovra che possiamo attuare – prosegue l’esponente dem – al fine di coinvolgere, in termini di responsabilità per il territorio che li ospita e gli consente di ottenere utili, le aziende e gli operatori dell’eolico e dell’idroelettrico che producono in Calabria. Vogliamo e dobbiamo dare risposta a Sgrò e alle tante aziende calabresi in difficoltà che in queste ore stanno drammaticamente decidendo se chiudere subito o provare a tirare avanti, licenziando».
«È certamente – conclude Pitaro – la crisi più devastante del secolo, a livello globale. Ma questo non ci deve impedire di essere anche noi, politici e classe dirigente locale, parte attiva nelle ricerca delle soluzioni possibili. Lo dobbiamo a noi stessi, ai nostri concittadini, alle giovani generazioni che si affacciano sul mercato del lavoro».
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