COSENZA Il timore di essere arrestato e l’esigenza di mettere al sicuro i propri cari. Riflessioni di Francesco Patitucci, ritenuto al vertice del gruppo degli “Italiani”, uno dei sodalizi criminali attivi nell’hinterland cosentino. «E’ lui che comanda al carcere di Cosenza, quello che dice lui si fa» , ha raccontato il pentito Francesco Noblea.
Il capoclan – come emerso nel corso dell’inchiesta “Reset” – teme che un suo eventuale arresto possa mettere in difficoltà finanziarie la consorte e studia il modo per fare si che ciò non avvenga. Sul tavolo l’ipotesi di acquisire un’attività commerciale, in particolare una rivendita di tabacchi. Patitucci ne parla in casa con la moglie, è il 17 ottobre 2020. Tutto nasce dalla gelosia manifestata dalla donna, insospettita dalle frequenti uscite del marito, si mostra gelosa nei suoi riguardi, ipotizzando che possa avere un’amante. Patitucci però si giustifica: «Io quando esco durante il giorno…esco per guadagnare cento euro…». «Mi conosci? Stiamo insieme da quindici anni… ma mi conosci da trenta anni a questa parte… o no?… non me la potrei fare una “scopata”…?». «Io se esco come oggi che ho fatto la cena… pranzo… cena… è perchè se uno vuole aprire un’attività… ci metto i soldi… e che se mi arrestano… due o tremila euro il mese… ci sono… stai tranquilla…». Il capo degli “Italiani” insiste nella spiegazione. «A me il tabacchino se si apre… a me se mi assicurano tre carte al mese… sicuro… per te… a me sai che me ne frega… o ti pensi che vado girando per farmi qualche bicchiere di vino… per vedere qualche donna… secondo te…per questo… purtroppo… devi mercanteggiare…».
Il discorso tra i coniugi prosegue e si inizia a parlare dell’attività commerciale che servirebbe solo ed esclusivamente a garantire un sostentamento nel caso in cui Patitucci finisse fuori gioco. L’affare in corso con tale “Maruzzo” ed è già a buon punto, tant’è che quest’ultimo lo avrebbe assicurato: «Francé, facciamo i documenti e lo facciamo”. Il soggetto in questione, per chi indaga, è Mario Gervasi «titolare di una rivendita di tabacchi a Cosenza e di altre attività commerciali, già prestanome di Mario Piromallo». Patitucci incontra Gervasi in un negozio di abbigliamento di Cosenza, all’uscita gli investigatori captano le parole proferite dal capo degli “Italiani”: «Allora sono 3800 euro giusto?». Una cifra che, secondo l’accusa, «coincide con le prospettive di guadagno rappresentate dal capoclan a sua moglie e che dimostra, dunque, come la trattativa per l’avvio dell’attività commerciale sia in corso». (redazione@corrierecal.it)
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