COSENZA Non ha dubbi il dottore Vittorio Fineschi, professore di medicina legale all’università La Sapienza di Roma: il giocatore del Cosenza Denis Bergamini era già morto prima di essere investito da un camion che andava molto lento. Era morto pochi minuti prima e la causa è il soffocamento. Nel corso dell’udienza davanti al Tribunale di Cosenza il professore, che ha eseguito delle analisi – Tac e glicoforina – nel 2016 sul cadavere riesumato del giocatore, ha risposto alle domande di pm e difesa. All’uscita dall’aula ha parlato con i giornalisti circa la dinamica dell’incidente e la morte di Bergamini.
«L’idea che mi sono fatto – ha detto Fineschi – è che Bergamini fosse già cadavere, steso sul selciato stradale, supino, e che sia stato sormontato da un camion a moto lento, che andava a 30/35 chilometri orari, trascinato per un breve periodo, sormontato, dopodiché risormontato in retromarcia, cosa che gli ha fatto assumere quella posizione torsionale del busto rispetto alle gambe. Ci sono voluti tanti anni per avere quelle indagini che a mio avviso dimostrano con oggettività la tesi che lui fosse già morto e che era stato ucciso prima». Secondo il medico, Denisi Bergamini è morto per un «meccanismo asfittico (ossia soffocato, ndr). Le modalità possono essere molteplici: ho fatto l’esempio del sacchetto in testa, può essere stato un mezzo soffice. È difficile poterlo dire. Sicuramente un mezzo asfittico. Ma la cosa che è importante è che se ne era già accorto il professore Avato nel 1989. Questo è molto importante perché quando si descrive un enfisema polmonare, quindi delle alterazioni polmonari e delle alterazioni cardiache, in un calciatore professionista che doveva giocare il giorno seguente una partita, qualcosa doveva dirci che c’era un’anomalia. E forse ci sono voluti troppi anni per dire che c’era un’anomalia».
Ma quanto tempo prima di finire sotto al camion è stato ucciso Denis Bergamini?
«Si può solo formulare un’ipotesi – risponde il professore Fineschi –, pochi minuti. È difficile essere più precisi, sicuramente non sono passate ore».
A proposito dei mezzi usati per eseguire le analisi, il medico legale non ha dubbi e mostra molta sicurezza: «Nel 2022 possiamo avvalerci di tecniche che nel 1989 non c’erano. Si pensi a quanto è stata utile la Tac su un cadavere esumato dopo tutti questi anni, e si pensi quanto sia stato utile ripetere gli accertamenti tecnici che hanno portato a dirci che c’era un’emorragia a livello degli organi del collo». (redazione@corrierecal.it)
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