Terremoto giudiziario a Rende, Marcello Manna risponde al gip
Il sindaco (sospeso) non ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. I legali si sono riservati di produrre un indice di documenti

COSENZA Il sindaco (sospeso) di Rende, Marcello Manna ha risposto alle domande del gip del Tribunale di Cosenza, Piero Santese. Coinvolto nell’inchiesta coordinata dalla procura di Cosenza e cha provocato un terremoto giudiziario nella città di Rende, il primo cittadino non ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere e si è difeso dalle accuse mosse nei suoi confronti, accompagnato dal suo legale, l’avvocato Nicola Carratelli. Il legale si è riservato di produrre un indice di alcuni documenti legati alla difesa del suo cliente e – al momento – non ha presentato richiesta di revoca della misura. Ieri, invece, è toccato all’ex assessore di Rende, Pino Munno, comparire davanti al gip per sottoporsi all’interrogatorio di garanzia.
I reati contestati agli indagati
Agli indagati, nel provvedimento cautelare, vengono contestati, a vario titolo, i reati di corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio, rivelazione di segreto di ufficio, falso in atto pubblico, turbativa d’asta, frode in pubbliche forniture, peculato, abuso in atto d’ufficio. Al riguardo, si evidenzia, nel rispetto dei diritti degli indagati, che gli stessi sono da ritenersi presunti innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile. (f.b.)