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Enormi potenzialità non sfruttate: il porto di Corigliano è un gigante coi piedi d’argilla

Tavolo tecnico tra autorità di sistema, politica e Regione. Sul tavolo tanti problemi e la banchina croceristica, ma servono una decina di milioni

Pubblicato il: 16/11/2022 – 11:35
di Luca Latella
Enormi potenzialità non sfruttate: il porto di Corigliano è un gigante coi piedi d’argilla

CORIGLIANO ROSSANO Il futuro del porto di Corigliano al centro di un tavolo tecnico. Autorità di sistema portuale, le rappresentanze politiche locali e la Regione si sono incontrate per fare il punto sull’infrastruttura e sulle prospettive di sviluppo.
Sul piatto della discussione anche due grandi temi, i cantieri navali con l’alaggio e varo – esistente ma da rifunzionalizzare con un finanziamento dell’autorità portuale da 1,2 milioni – e la banchina croceristica da realizzare.
E se per il primo “scoglio” i problemi sembrano sulla via della definizione, perché come spiegherà l’ammiraglio Andrea Agostinelli, entro la fine dell’anno sarà pubblicata la manifestazione d’interesse per l’affido dei cantieri navali, la banchina croceristica sembra ancora “in alto mare”.
L’Autorità di sistema portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio già da quattro anni ha stanziato undici milioni per la realizzazione del molo dedicato alle piccole e medie navi da crociera. Il lustro trascorso fino ad oggi ha, però, raddoppiato i costi e servirà, quindi, un intervento della Regione per colmare il gap, circa 10 milioni.
Il tavolo tecnico è servito anche per iniziare a ragionare sullo sviluppo dello scalo portuale a medio e lungo termine, ma partendo dall’iniziare a fornire servizi basilari come l’energia elettrica e l’acqua potabile ai moli dedicati alla pesca.
In somma, il porto di Corigliano sembra oggi un gigante ma con i piedi di argilla. Spazi enormi, due darsene immense – che servono oggi prevalentemente il comparto pesca, nonostante sia sorto negli anni ’70 del secolo scorso con scopi commerciali e come portale sul Mediterraneo – e pochissimi servizi. Nessun collegamento ferroviario e raccordi stradali alla già martoriata statale 106 ancora ai primordi.

Straface: «Necessario il rilancio di tutta l’area portuale»

«All’incontro hanno partecipato tutti gli attori istituzionali che possono offire un contributo in termini di sviluppo di questa grande infrastruttura – ha dichiarato l’organizzatrice del tavolo, la consigliera regionale Pasqualina Straface – che non è mai stata utilizzata al massimo delle potenzialità. La presenza dell’assessore regionale alle Infrastrutture, Mauro Dolce, del presidente dell’autorità di sistema portuale, Andrea Agostinelli, del sindaco di Corigliano Rossano, Flavio Stasi e del consigliere regionale Giuseppe Graziano è stata fondamentale per aprire il confronto sullo sviluppo dell’area. L’obiettivo è quello di far rientrare lo scalo Corigliano nel sistema portuale regionale. Abbiamo affrontato il tema dell’alaggio e varo che presto sarà realtà per la marineria di Schiavonea, tra le più importanti del sud Italia, e della banchina croceristica per la quale necessitano altre risorse oltre agli 11 milioni stanziati da tempo dall’autorità portuale. Presto ci incontreremo con il presidente della Regionale per parlare di sviluppo di questo scalo portuale, con prospettive commerciali, perché non può rimanere in queste condizioni».

Dolce: «Bisogna inserire questo porto nel sistema portuale regionale»

L’assessore regionale alle Infrastrutture ed ai Lavori Pubblici, per la prima volta ha visitato il porto di Corigliano Rossano. «Noto che è un porto importantissimo per la pesca – ha dichiarato Mauro Dolce – e c’è anche una piccola attività commerciale, che è la vocazione principale di questo scalo. C’è in progetto di realizzare la banchina croceristica che può essere fondamentale per lo sviluppo turistico, per la valenza del territorio sotto il profilo storico, archeologico e culturale. Gli spazi sono notevoli, per cui non mettiamo limiti alle potenzialità. Cercheremo di individuare soluzioni utili a creare indotto e sviluppo».
«Questo porto – ha concluso Dolce – è caratterizzato da una buona potenzialità al suo interno ma scarsi collegamenti esterni. Bisogna inserire questo scalo nel sistema portuale regionale, quindi andare a specializzare e sviluppare le attività più consone alle caratteristiche infrastrutturali del porto e del territorio. Sarà necessario aprire tavoli per sviluppare armonicamente il sistema portuale. Corigliano ha le sue potenzialità e su questo dobbiamo lavorare».

Agostinelli: «A questo porto mancano le navi e i servizi»

Dopo aver illustrato ai presenti il Pot (ne abbiamo parlato qui) «abbiamo illustrato anche i problemi risolti come le forniture di energia elettrica e dell’acqua potabile in uso alla marineria locale» ha aggiunto Andrea Agostinelli.
«Sul cantiere navale abbiamo sciolto tutti i nodi burocratici che da quindici anni stavano bloccando la struttura di alaggio e varo ed entro fine dicembre pubblicheremo la manifestazione d’interesse per l’individuazione di un imprenditore che possa gestire questa struttura che sarà interessata da lavori per un importo di 1,2 milioni, stanziati dall’autorità portuale per migliorare le aree e lo scalo di alaggio».
Sulla banchina croceristica «abbiamo confermato che sono disponibili a bilancio 11 milioni, ormai da quattro anni. Ribadisco l’interesse dell’autorità di sistema per tutti i porti che rientrano nella sua giurisdizione, sui quali abbiamo un’attenzione paritaria».
Ma i problemi non sono solo rappresentati dai cantieri navali e da una banchina croceristica che non c’è. «A questo porto mancano le navi – spiega Agostinelli – e mancano i servizi come i rimorchiatori. Pensiamo di progettare delle infastrutture utili per la comunità e comunità chiede la banchina croceristica che realizzeremo. Solo dopo apriremo un tavolo con l’autorità marittima per i servizi tecnico-nautici che sono indispensabili se vogliamo aumentare i traffici del porto di Corigliano». (l.latella@corrierecal.it)

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