LAMEZIA TERME Pari e patta tra Lamezia e Catania sul terreno pesante del D’Ippolito, con i lametini però che mettono paura ai titolati avversari ed alla fine tirano di più in porta mancando la vittoria per poco, e colpendo anche una traversa da Terranova. Obiettivamente oggi il gap di dieci punti non ha palesato la superiorità del Catania, anzi la capolista ha tremato in più di una circostanza sotto i colpi gialloblù, messa alle strette nella prima mezz’ora da un buon Lamezia che, come gli accade sovente, non ha saputo capitalizzare l’enorme mole di gioco creata. Incrocio dei pali (sullo 0-0) di Terranova (il migliore dei suoi per trequarti di gara, poi sarebbe servito Cunzi che, però, ‘lamenta problemi fisici’) nel primo tempo ed un colpo di testa debole e centrale di Alma da due pasi, sul finire di gara, consentono al Catania di evitare il primo tonfo di questo campionato, condito finora da dieci vittorie e 2 pari. L’ultimo proprio quello odierno, in un D’Ippolito che presenta un bel colpo d’occhio con la tribuna piena, dopo che un’altra calabrese, il Cittanova, aveva fatto intuire come il Catania non sia un’armata invincibile.
Davanti al patron Saladini in tribuna con Pippo Inzaghi allenatore della Reggina, che si è concesso a foto ed autografi, al Lamezia resta forse il rimpianto – checchè lo camuffi bene mister Novelli in sala stampa – di non aver vinto. Se avesse osato nella prima mezz’ora con più convinzione e soprattutto se negli ultimi venti minuti Novelli avesse cambiato qualcuno degli stanchi protagonisti gialloblù (solo due cambi), forse il pari si sarebbe schiodato. Senza controprova ovvio, ma Crisafi e Terranova avevano davvero speso tanto, tutto diremmo. Proprio Terranova è sembrato essere l’uomo in più con almeno 3-4 conclusioni degne di miglior sorte, la menzionata traversa su tutte, oltre ai guizzi di Addessi bravo a raccordare centrocampo ed attacco ma senza tirare in porta e ad un Emmanouil sontuoso quest’oggi. Certo in mezzo al campo Cristiani (Novelli non se l’è ‘giustamente’ sentita di confermare l’under Borgia schierato a Vibo) ha fatto quanto nelle sue possibilità, ma la geometria di Maltese è ben altra cosa, poi subentrato. Rimane tuttavia la personalità mostrata dal Lamezia che fin dall’inizio ha costretto il Catania a rintanarsi ed a stare basso, insomma sulla difensiva. Così facendo la squadra etnea ha dimostrato di temere la vigoria e diciamo pure la forza di questo Lamezia e,come si suol dire, si è guardata bene le spalle. Lamezia che ha tirato vero la porta avversaria più del suo avversario e peccato per la traversa di Terranova, per qualche altra mischia non concretizzata, e per quel colpo di testa di Alma troppo ‘pulito’ e sicuro nel colpire centralmente. Ed in sala stampa mister Ferraro ha spesso fatto i complimenti i suoi per il pareggio, che è quanto dire. I gol: troppo facile per Palermo quasi mollato da Silvestri che gli ha consentito di girarsi comodamente e realizzare lo 0-1. Merito poi al gran sinistro da circa trenta metri di Emmanouil, leggermente deviato.
Squadre entrambe col 4-3-3, con Novelli che rispolvera dall’inizio (come a San Luca) Crisafi al centro dell’attacco, ma il 2004 fa quel che può, poco in verità, stretto nella morsa di Lorenzini e Castellini. Già al 2’ De Luca scivola al momento di tirare da fuori, ne vien fuori una conclusione sbilenca. Dieci minuti e su punizione di Terranova, spizzica di testa Crisafi, palla alta. Inizia lo show di Terranova (17’): in due minuti prima ci prova con un fendente da fuori, Bethers si tuffa in angolo, e poco dopo arriva di gran carriera sul secondo palo col sinistro, palla all’incrocio, dopo una bella azione manovrata da destra ben servita da Addessi. E sul proseguimento dell’azione, Bethers deve uscire coi pugni anticipando ancora Terranova. Risponde il Catania con Russotto filtrante in area per Sarno (29’) che aggancia male consentendo la presa a terra di Mataloni. Il Lamezia non mostra timori e su angolo di Terranova a centro area svetta tutto solo Addessi che alza la mira di testa. Quindi calano le tenebre al D’Ippolito ed al 37’ vengono accesi i fari. Finale di tempo con Sarao che ci prova col sinistro da fuori, palla a lato. Si va al riposo senza recupero, e nella ripresa con gli stessi effettivi non passa neanche un minuto che il Catania realizza. Cross da sinistra con palla in area tra una selva di gambe, la riceve Palermo che ha tutto il tempo per stoppare e girarsi, grazie alla difesa lametina ed in particolare di Silvestri troppo largo nella ‘marcatura’, tirando alla sinistra di Mataloni e di siglare lo 0-1 sotto la gradinata rossoazzurra che esulta. Il Lamezia non si disunisce e Novelli chiama in campo Maltese per capitan Maimone che quest’anno sembra un altro giocatore, in ribasso, rispetto a quello della scorsa stagione. L’ex Cerignola inizia a dare più ordine in mezzo al campo. Un cross in area di Miliziano non viene controllato bene da Crisafi (10’) che però mette in apprensione la difesa siciliana. Poco dopo azione analoga e stavolta Lorenzini nel rinviare trova la deviazione fortuita proprio di Crisafi sul fondo. Il preludio al gol lo costruisce ancora Terranova (16’): riceve palla in area e dal lato corto sinistro in area si accentra ma il rasoterra debole è facile preda di Bethers. Passa un minuto ed il Lamezia pareggia: grande staffilata da circa 30 metri di Emmanouil, palla tra una selva di gambe fors’anche leggermente deviata, che si infila all’angolino destro di Bethers che non ci arriva. 1-1 e stavolta esulta il pubblico lametino. Entra Alma nella solita staffetta con Addessi ed un minuto prima Cristiani ci prova in rovesciata in area, palla però a lato. Quindi il Catania a cavallo della mezz’ora opera tre cambi, mentre dopo dieci minuti della ripresa opta per il cambio Jefferson (bomber con 7 gol) per Sarao. Novelli si ferma invece a due cambi e la squadra, specie in Crisafi e Terranova, mostra di soffrire la stanchezza su un terreno davvero pesante. Botta e risposta nel finale: ci prova Cristiani (32’) da fuori, la palla colpisce fortuitamente Crisafi rimasto contuso in area e schizza alta. Passaggio filtrante di De Luca (34’) in area, non la tocca però nessuno e la palla sfiora il palo alla sinistra di Mataloni proteso in tuffo. Angolo di Rizzo per la testa di Lorenzini (36’) palla a lato. Chiusura clamorosa del Lamezia: cross da sinistra di De Luca ed a centro area Alma (39’) tutto solo colpisce di testa centralmente tra le mani di Bethers. Sei minuti di recupero sulla lavagnetta mentre l’arbitro ne aveva chiaramente indicato con la mano aperta uno in meno, ed infatti alla fine saranno cinque senza alcun sussulto. Applausi e strette di mano tra i contendenti a fine gara.
Appare rabbuiato mister Novelli che spiega: “Abbiamo fatto una buona prestazione, la squadra ha fatto ciò che le avevo chiesto. Primi 30’ bene anche con 3 palle-gol non sfruttate. Di contro c’era un Catania con grande qualità in tutti i reparti. Noi come sempre creiamo tanto per fare però, come oggi, solo un gol. Peccato per l’ultima azione di Alma, purtroppo ci manca vincere una partita brutta. Invece becchiamo gol evitabili, come oggi quando concediamo troppa libertà nello girarsi al loro giocatore. Dobbiamo essere meno frenetici in qualche momento della partita, di fronte ad un Catania che ha fatto grossi investimenti e che se ha 10 punti di vantaggio vuol dire che li ha meritati, anche perché può permettersi più varianti in formazione. Io però sono contento dei miei. Piuttosto noi – a domanda se c’è rammarico nell’essere arrivati con questo gap allo scontro odierno – abbiamo subìto errori arbitrali, che stanno lì tutti documentabili ma certo stiamo reagendo”. Ultima domanda sui cambi, pochi, ed anche richiesti dal pubblico. Qui Novelli sbotta: “Non posso andare dietro al pubblico, che non sa che c’è la regola degli under ed avrei dovuto fare due cambi”. Ecco, non per fare polemiche, ma perchè non sono stati fatti quei due cambi? Visto che sono entrati solo Maltese ed Alma. Con altri due cambi appunto, e ne sarebbe avanzato pure un altro, potevano entrare ad esempio Ferreira e Borgia, rispettando così la regola dei 4 under in campo, dando respiro a giocatori stremati. Tant’è.
Sull’altra sponda mister Ferraro ribadisce almeno 4 volte i complimenti ai suoi per la gara odierna. “Abbiamo fatto la partita giusta contro una buona squadra. Questa è stata sicuramente la gara più difficile per noi, anche perché per la prima volta in stagione su un campo pesante. Abbiamo dato un segnale importante pareggiando qui contro una squadra seconda in classifica. Restano ancora tante partite ed ancora una volta abbiamo dimostrato il valore del Catania supportati da tifosi straordinari”. A domanda precisa se il torneo è chiuso o teme ancora il Lamezia, Ferraro sorride: “No, il torneo si chiude quando c’è la matematica. Intanto dopo questo scontro in cui il Lamezia faceva la partita della vita lasciamo la classifica com’è. Dico che anche il Lamezia è partito per vincere visto la proprietà che ha con il presidente Saladini, che detiene anche la Reggina ed ho visto pure Inzaghi al campo, quindi un avversario temibile e solido”. Alla stessa ultima domanda, il difensore Lorenzini è lapidario: “Il campionato è ancora lungo, dire che a Novembre è finito è da folli!”.
FC LAMEZIA TERME – CATANIA 1-1
FC LAMEZIA TERME (4-3-3): Mataloni; Miliziano, Silvestri, Cadili, Umberto De Luca; Maimone (7’st Maltese), Cristiani, Emmanouil; Addessi (26’st Alma), Crisafi, Terranova. A disp: Martino, Kanoute, Tipaldi, Zulj, Borgia, Fangwa, Ferreira. All. Novelli
CATANIA (4-3-3): Bethers; Rapisarda, Castellini, Lorenzini, Boccia (30’st Forchignone), Palermo, Rizzo, Vitale; Russotto (24’st Giuseppe De Luca), Sarao (12’st Jefferson), Sarno (30’st Ferrara). A disp. Groaz, Lubishtani, Lodi, Pedicone, Giovinco. All. Ferraro
ARBITRO: Zago di Conegliano (Storgato-Della Mea)
RETI: 1’st Palermo (C), 17’st Emmanouil (L).
NOTE: pomeriggio piovoso da inizio ripresa, terreno allentato. Ammoniti Crisafi per i locali; Vitale e Sarao per gli ospiti. Spettatori 2000 circa con 550 ospiti. Angoli 2-5. Recupero: 0’pt, 6‘st. Al 37’pt accesi i fari. In tribuna Pippo Inzaghi allenatore della Reggina.
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