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Verso la nuova Giunta, l’impasse della Lega sempre più “incartata” e balcanizzata

Occhiuto da giorni attende la proposta del Carroccio, stretto tra “lodo-nodo” Loizzo e conflitti interni. Fibrillazioni anche in Fratelli d’Italia

Pubblicato il: 24/11/2022 – 17:12
Verso la nuova Giunta, l’impasse della Lega sempre più “incartata” e balcanizzata

CATANZARO Fratelli d’Italia avrebbe scelto (dovrebbe aver scelto…), la Lega ancora no, ma ad accomunare i due partiti è il travaglio interno di queste ore. Le trattative per quella che il governatore Occhiuto chiama la “ricomposizione” della Giunta sono un po’ come le montagne russe. I bene informati definiscono il centrodestra una pentola a pressione, del resto l’epilogo abbastanza inglorioso della proposta di legge sul “supplente”, affossata da Occhiuto e da ampi spezzoni della maggioranza a dispetto di alcuni ultras, è ancora tropo caldo per poter essere del tutto metabolizzato. In più a rendere il clima all’interno dei partiti ancora più infuocato sono le scelte che si stanno profilando (e quelle che potrebbero profilarsi) per la quadratura del cerchio della Giunta con la sostituzione dei due assessori eletti al parlamento, Tilde Minasi e Fausto Orsomarso. Il punto.

Il capitolo Lega

La Lega, anzitutto, è ancora letteralmente “impantanata”. La balcanizzazione del Carroccio calabrese, nel quale ormai convivono più aree – quella dell’asse Domenico Furgiuele-Giacomo Saccomanno, quella di Simona Loizzo, quella di Filippo Mancuso per stare alle più note – che non solo non dialogano ma si guerreggiano senza esclusione, è ormai un dato di fatto che pure il leader Salvini sta toccando quotidianamente con mano. A Salvini ovviamente la parola finale ma il fatto è che la Lega calabra è un ginepraio senza capo né coda. C’è anche chi sostiene che Salvini, tra l’altro “preso” da mille emergenze nazionali, stia temporeggiando anche perché non avrebbe particolarmente gradito i pesanti distinguo che Occhiuto sta frapponendo al disegno autonomia leghista. In ogni caso un Occhiuto chiaramente contrariato da giorni aspetta che dalla Lega arrivi il nome della donna con cui rimpiazzare la Minasi ma il nome continua a non arrivare. Secondo quanto riferiscono fonti accreditate interne ai salviniani calabresi, tutto ruoterebbe attorno al “lodo”-“nodo” Loizzo: in queste ore si vocifera di un ultimo, quasi disperato, tentativo dei vertici nazionali di convincere la neo eletta deputata a entrare in Giunta perché questo sistemerebbe un po’ di caselle (la prima è piazzare in qualche modo e da qualche parte Saccomanno), ma al momento si vocifera anche che la resistenza della Loizzo sia sempre insuperabile. Restano sul tavolo come papabili new entry in Giunta Emma Staine, Grazia Maria Carmela Iannini (ritenuta vicina a Furguele), Ida Bozzo (ritenuta vicina alla Loizzo) e Caterina Capponi: profili rispettabili ma qualche maligno sostiene che non siano proprio quelli giusti per rappresentare il Carroccio nella stanza dei bottoni della Cittadella.

Il capitolo Fratelli d’Italia

Ma se la Lega non sprizza buona salute, anche Fratelli d’Italia ha il suo bel fronte interno intriso di nervosismo. Dopo lo stop alla proposta di legge sul “supplente” agli osservatori politici appare chiaro che la strada per l’ingresso in Giunta di Peppe Neri sia ormai sbarrata e che alla fine in luogo Orsomarso nell’esecutivo il nome giusto è quello del sindaco di Locri Giovanni Calabrese, fortemente caldeggiato dai vertici nazionali dei meloniani, in particolare da Giovanni Donzelli, l’uomo “macchina di FdI. Ma proprio Donzelli sarebbe il terminale dei malumori – sempre secondo fonti accreditate – starebbero crescendo a dismisura all’interno di Fratelli d’Italia in Calabria, con l’area di Orsomarso, territorialmente forte nel Cosentino, e quella di Neri, che ha il suo feudo nel Reggino, molto insoddisfatte di come si stia dipanando l’attuale fase alla Regione. (c. a.)

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