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Il brutale pestaggio a Davide Ferrerio, c’è un quarto indagato nell’inchiesta della procura di Crotone

Iscritto sul registro, ma per valutazioni essenzialmente tecniche, il 31enne vero obiettivo del raid punitivo in cui il giovane è stato ridotto in fin di vita

Pubblicato il: 27/11/2022 – 6:58
Il brutale pestaggio a Davide Ferrerio, c’è un quarto indagato nell’inchiesta della procura di Crotone

CROTONE La procura di Crotone ha iscritto sul registro degli indagati anche il 31enne vero obiettivo della spedizione punitiva nella quale lo scorso agosto venne aggredito il giovane Davide Ferrerio, ridotto in fin di vita per un tragico errore di persona. Lo riporta Repubblica. Si tratta di Alessandro Curto ed è l’uomo che con un messaggio scrisse alla ragazzina di 17 anni, cui aveva dato appuntamento, di avere la “camicia bianca”. Un’indicazione data mentre se la dava a gambe – avendo notato la presenza sul posto dei familiari della ragazzina – nello stesso momento in cui stava passando il giovane bolognese ma originario di Crotone, assolutamente inconsapevole, ma che stava indossando casualmente un indumento chiaro. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, uno degli attuali indagati, l’aggressore, Nicolò Passalacqua, rincorse e colpì ferocemente Davide convinto che si trattasse dello spasimante della minore. Uno scambio di persona risultato fatale a Ferrerio, attualmente in coma irreversibile. Si tratta del quinto indagato dell’inchiesta. Dopo Passalacqua sono stati arrestati Anna Perugino, madre della ragazzina (carcere) ritenuta l’istigatrice del pestaggio e la stessa minore (collocata in una comunità). Già denunciato invece a piede libero il compagno della donna, Andrei Gaju. Peraltro, l’iscrizione sul registro degli indagati di Curto, riportata in primo luogo dal Resto del Carlino, è ritenuta dagli inquirenti un fatto tecnico legato alla possibilità di svolgere ulteriori accertamenti su eventuali sue responsabilità indirette: nei confronti del 31enne – riferiscono fonti giudiziarie – non si attribuiscono connotati penali e non è esclusa a breve l’archiviazione della sua posizione. Nell’ordinanza di arresto della madre e figlia il gip di Crotone scriveva infatti che nei confronti dell’uomo “non c’è prova che si fosse accorto della presenza del ragazzo nella zona”. (redazione@corrierecal.it)

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