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Vibo, morte Santina Cortese: assolti i tre medici accusati di omicidio colposo

Per il giudice del Tribunale monocratico di Vibo Valentia «il fatto non sussiste». La donna morì nel 2015 per una polmonite acuta bilaterale e un edema polmonare

Pubblicato il: 15/12/2022 – 19:29
di Giorgio Curcio
Vibo, morte Santina Cortese: assolti i tre medici accusati di omicidio colposo

VIBO VALENTIA Sono stati assolti i tre medici Pantaleone Fiamingo, 59 anni di Vibo Valentia; Antonia Catagnoti, 56 anni, di Vibo Valentia; Gianfranco Spanarello, 72 anni, di Vibo Marina, coinvolti nel caso legato alla morte di una donna di 45 anni, Santina Cortese, di Vibo Marina, decesso avvenuto a gennaio del 2015 in seguito ad una polmonite acuta bilaterale e un edema polmonare. A deciderlo è stato il giudice del Tribunale monocratico di Vibo Valentia Luca Bertola dopo un lunghissimo iter giudiziario, anche attraverso accertamenti peritali e, in ultimo, l’accertamento collegiale peritale ai sensi della “Legge Gelli Bianco”.

Le accuse e l’assoluzione

Si chiude così, dopo oltre 5 anni, il processo per i tre medici che erano accusati di concorso in omicidio colposo, con particolare riferimento all’ipotizzata «negligenza, imprudenza e imperizia oltre che inosservanza delle buone regole di assistenza sanitaria». Secondo la tesi accusatoria del pm Concettina Iannazzo, i medici avrebbero quindi sottovalutato i sintomi della donna, poi deceduta. Il medico Pantaleone Fiamingo, in servizio alla Guardia medica e il medico di famiglia Gianfranco Spanarello avrebbero prescritto cure con farmaci antibiotici alla donna «senza aver eseguito alcuna visita clinica completa della paziente».

Santina Cortese e il marito Mario Misasi
Santina Cortese e il marito Mario Misasi

Per l’accusa, poi, l’altro medico in servizio alla Guardia medica, Antonia Catagnoti avrebbe sottoposto a visita clinica Santina Cortese «senza rilevare la grave sintomatologia già presente nell’apparato respiratorio della paziente». Nel processo si erano costituite parti civili il marito della vittima, Mario Misasi, e la madre Teresa Vacirca, assistiti dagli avvocati Giovanni Marafioti e Giuseppe Stuppia. Pantaleone Fiamingo era difeso dall’avvocato Giuseppe Pugliese; gli avvocati Giuseppe Altieri e Michele Pannia per Antonia Catagnoti e Giuseppe Di Renzo e Maria Limardo per Gianfranco Spanarello.   (g.curcio@corrierecal.it)

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