Meloni: «No al Mes, posso firmarlo con il sangue»

ROMA Lavori «dignitosi ci sono e si trovano»: così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nella puntata di Porta a Porta andata in onda ieri sera. Si vorrebbe creare «un mondo perfetto dove tutti trovano il lavoro dei loro sogni ma se ti rifiuti di lavorare con lavoro dignitoso perché accetti solo il lavoro dei tuoi sogni non puoi pretendere che ti mantenga lo Stato con le tasse pagate da chi ha accettato un lavoro che spesso non era il lavoro dei sogni».  

«No al Mes, lo posso firmare con il sangue»

«Finché io conto qualcosa, che l’Italia non acceda al Mes lo posso firmare con il sangue». Così ancora la premier Giorgia Meloni che ha quindi ribadito che il fondo salva Stati è «una cosa secondo me troppo poco utile». E ha sottolineato: «Ma ci chiediamo perché il Mes non è mai stato usato da nessuno? Perché le condizionalità sono troppo stringenti e perché il Mes è un creditore privilegiato, cioè in caso di difficoltà è il primo a dover essere restituito. Allora io vorrei capire se c’è un modo per cui il Mes sia un fondo utile e che non rischi di metterci un cappio».

Migranti: «Quelli che accogliamo hanno soldi da dare agli scafisti»

Nella gestione dei migranti «spesso abbiamo penalizzato i più deboli» e «quelli che accogliamo noi sono banalmente quelli che hanno i soldi da dare agli scafisti, gli altri no. Io non credo che sia un modo intelligente di gestire il problema dei profughi e dei migranti», ha detto Meloni. «Non sono una persona che si spaventa, l’unica cosa che mi spaventa è deludere», ha detto Meloni sottolineando che «in Italia qualsiasi cosa muovi puoi pestare i piedi a qualcuno, il punto è se è gusto o no: se è giusto per me si fa». (Ansa)