ARDORE Erano migliaia i fedeli che da tutta la Calabria giungevano in particolare nel mese di maggio nella frazione Bombile di Ardore, in provincia di Reggio Calabria, e che percorrevano, anche in ginocchio, i 141 gradini che portavano al Santuario della Madonna della Grotta. Il giorno di maggiore affluenza era il 3 maggio. A testimoniarlo oggi rimangono solo le foto, perché a causa di una frana che si è verificata nel 2004 oggi il sito è irraggiungibile. «Dai rilievi è emerso che il crollo è stato causato dalle infiltrazioni di acqua nella roccia», racconta ai microfoni del Corriere della Calabria il sindaco Giuseppe Campisi, che spiega: «È stato un evento traumatico per la comunità, ma allo stesso tempo miracoloso, perché fino a 20 minuti prima c’era all’interno una scolaresca».
Il santuario, risalente al XV secolo, era incastonato in una impervia parete rocciosa e raggiungibile solo mediante una scalinata alta 28 metri scavata nella pietra. Il 28 maggio 2004 alle 12:30 si stacca parte della parete in tufo della montagna che inonderà di macerie la grotta. Da quelle macerie nell’aprile 2007 si riuscirà a recuperare la statua della Madonna che è ora custodita nella Chiesa dello Spirito Santo. «Da uno studio fatto dai geologi dell’epoca – afferma il sindaco Campisi – è emerso che il crollo è stato causato da eventi naturali. Essendo una roccia sabbiosa negli anni le infiltrazioni dell’acqua hanno portato allo scivolamento della montagna che si è portata via il santuario».
Il Comune di Ardore ha ottenuto un finanziamento dalla Regione Calabria di 600mila euro e ora l’obiettivo è quello di riuscire a restituire alla comunità almeno una parte dell’opera. «Abbiamo affidato la progettazione all’ingegnere Italiano e al geologo Ursino che stanno lavorando per l’intervento. A breve – spiega il primo cittadino – dovremmo approvare la progettazione. Con questi 600mila euro il nostro intendimento è quello di mettere in sicurezza la parte rimasta tra il santuario e le scale, e sotto le scale, in modo da poter rendere accessibili le scale e arrivare in fondo e recuperare quello che è rimasto del piazzale. Pensiamo poi con un nuovo finanziamento o con un prestito dalla Cassa depositi e prestiti di realizzare un grande piazzale e un altare dove poter mettere una statua della Madonna e renderla accessibile almeno nei giorni di festa, 1, 2 e 3 maggio». «Per tutta la comunità – aggiunge Campisi – sarebbe un sogno riportare la gente a scendere quei gradini per arrivare al santuario».
«Abbiamo alcune zone franose che vanno messe in sicurezza», spiega infine il sindaco parlando della situazione di alcune aree della cittadina interessate da dissesto idrogeologico. Diversi gli interventi che Campisi spera di poter mettere in atto: «Come sappiamo – afferma – i nostri paesi non hanno una bella situazione a livello idrogeologico. Abbiamo chiesto dei finanziamenti, vediamo con il Pnrr se riusciamo ad ottenere qualcosa di importante per sistemare la situazione». (redazione@corrierecal.it)
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