Instabilità politica, difficoltà gestionali e amministrative e anche le pressioni e le infiltrazioni della criminalità organizzata: per gli enti locali in Calabria la vita è storicamente dura, e lo certifica anche l’Istat, che nel report-censimento sulle istituzioni pubbliche ufficializzato nei giorni scorsi evidenzia come la Calabria, insieme alla Sicilia, vanta, in termini assoluti a anche percentuali, il maggior numero di comuni commissariati alla data del 31 dicembre 2020.
L’Istat nel report anzitutto spiega che «in Italia, alla data del 31 dicembre 2020, erano sottoposti alla procedura di commissariamento 119 comuni. Si tratta di amministrazioni locali in cui il mandato del sindaco e del consiglio comunale finisce prima del termine di 5 anni e che quindi vengono gestite da un commissario straordinario fino a nuove elezioni. Tra i comuni commissariati, il 47,9% si trova nel Sud e il 26,9% nelle Isole. La Calabria e la Sicilia sono le regioni più coinvolte, entrambe con 23 commissariamenti che rappresentano circa il 40% del totale dei casi. Seguono la Campania con 17 (il 14,3% del totale) e la Puglia e la Sardegna, entrambe con 9 commissariamenti».
Nel 2020 – rileva l’Istat – «il fenomeno dei commissariamenti nelle amministrazioni locali assume una dimensione più contenuta sia rispetto al 2015 (125 comuni), sia soprattutto rispetto al 2017 (154), evidenziando una variazione percentuale del -22,7% nel periodo 2017-2020 e del -4,8% nel periodo 2015-2020. La dinamica decrescente si spiega per effetto della riduzione dei comuni sottoposti a procedura straordinaria principalmente nel Centro e nel Nord-ovest». Tuttavia, dalle tabelle allegate nel report-censimento dell’Istat, si evince che in Calabria si è comunque registrato un aumento percentuale, visto che al 2020 il numero di comuni commissariati nella regione era il 19,3% del totale mentre nel 2017 era pari al 17,5% e nel 2015 al 18,4%. Sempre con riferimento al quadro nazionale la riduzione ha riguardato tutte le regioni del Centro, dal 14,4% di casi del 2015, all’11,7% del 2017 fino al 5,9% del 2020, e in misura più spiccata il Lazio. Nel Nord-ovest i comuni commissariati passano dal 18,4% del 2015 al 14,3% del 2017, al 10,9% del 2020, la regione più coinvolta è la Lombardia. Piuttosto stabile la situazione al Sud nel periodo intercensuario, con l’eccezione dell’Abruzzo in cui si registra solo 1 caso nel 2020 dai 9 del 2017. Al contrario, è aumentata l’incidenza dei comuni commissariati nel Nord- est (dal 7,2% del 2015 all’8,4% del 2020) e nelle Isole (dal 13,6% del 2015 al 26,9% del 2020) da ricondursi principalmente – rimarca l’Istat – all’aumento dei provvedimenti di commissariamento della regione Sicilia. (redazione@corrierecal.it)
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