REGGIO CALABRIA La protesta delle famiglie in attesa dell’assegnazione di un alloggio da parte del Comune di Reggio Calabria continua. «Sono decine i nuclei familiari che aspettano da anni che gli venga riconosciuto un diritto», è la denuncia lanciata dall’Osservatorio sul disagio abitativo. Ma fino ad oggi nessuna risposta concreta è arrivata nonostante la delibera della giunta regionale dello scorso 15 novembre che autorizza l’Ente comunale ad assegnare il 25% degli alloggi disponibili alle famiglie vincitrici della graduatoria di emergenza abitativa e il 75% anche alle famiglie vincitrici della graduatoria del bando ordinario.
Questa volta, però, a pronunciarsi con due sentenze è stato il Tar, che ha accolto i ricorsi presentati da due cittadini dando un vero e proprio ultimatum al Comune reggino. «Per il caso di ulteriore inadempienza, – si legge nella sentenza dello scorso 27 dicembre – viene fin da ora nominato commissario ad acta il Prefetto di Reggio Calabria con facoltà di delega ad altro funzionario dell’Ufficio cui è preposto, affinché – previa formale richiesta della parte ricorrente con dichiarazione attestante la scadenza del termine sopra concesso e la perdurante inottemperanza, direttamente indirizzata al nominato commissario o al funzionario eventualmente delegato e comunicata per conoscenza a questo Tribunale mediante deposito di copia in atti di causa – si insedi e provveda, entro il termine di giorni 30 (trenta), decorrente dalla ricezione della predetta richiesta, a dare completa ed esatta esecuzione al decreto, con spese a carico dell’intimata Amministrazione comunale». Trenta giorni di tempo, dunque, in un caso, e novanta nell’altro per sbloccare le procedure e assegnare gli alloggi. In caso contrario è a rischio commissariamento il settore Patrimonio edilizio del Comune di Reggio Calabria di cui è responsabile l’assessore Francesco Gangemi. «Il Tar ha preso contezza della gravità della situazione», afferma ai microfoni del Corriere della Calabria Giacomo Marino, dell’Osservatorio sul disagio abitativo. «Il Comune di Reggio – aggiunge – ha un settore che è quello che deve garantire il diritto alla casa, e non lo garantisce. Vista la gravità della situazione si è deciso di arrivare al commissariamento se il settore non si determina ad assegnare gli alloggi».
Il 5 gennaio i cittadini scenderanno di nuovo in piazza. «C’è una confusione enorme e una negligenza che viene pagata dalle persone che attendono da anni un alloggio», afferma Marino. «Abbiamo fiducia che il problema si sia risolto», commenta l’avvocato Francesco Nucara. «Peraltro – aggiunge il legale – si tratta di provvedimenti storici. Quando un Tar nomina un commissario ad acta generalmente individua un singolo dirigente, un funzionario o un ispettore. In questo caso è stato nominato proprio il prefetto, la massima autorità in tutta la provincia».
Sul caso si è anche espresso il consigliere comunale di minoranza Massimo Ripepi, che nel corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale di Reggio Calabria ha chiesto le dimissioni di Gangemi. «Non assegnano gli alloggi popolari ai cittadini disperati che ne hanno diritto, usando “eccesso di potere e travisando i fatti”, lo scrivono i giudici del Tar nell’ultima sentenza», afferma Ripepi. Nel corso della seduta l’assessore al Patrimonio edilizio ha respinto al mittente le accuse mosse dalla minoranza e, rispetto alla sentenza del Tar, ha chiarito che «l’amministrazione continuerà a difendersi nelle sedi opportune, senza commentare la pronuncia dei giudici amministrativi nei quali continuiamo a riporre massima fiducia».
x
x