Terremoto giudiziario a Rende, annullata l’interdizione per una dirigente comunale
L’accusa per la manager Roberta Vercillo è in concorso con il sindaco sospeso Marcello Manna, la vicesindaco Artese e altri

RENDE Il tribunale della libertà di Catanzaro ha accolto il ricorso presentato dall’avvocato Luca Acciardi e annullato la misura della interdizione disposta nei confronti della dirigente del comune di Rende, Roberta Vercillo, nell’ambito dell’operazione “Mala Arintha”. L’accusa nei confronti della indagata era in concorso con il sindaco sospeso di Rende, Marcello Manna, la vicesindaco Artese e altri. In uno dei passaggi, il Riesame conclude che «non emergono, allo stato degli atti, elementi tali da far desumere che sia stata fraudolenta la predisposizione (da parte di Vercillo, ndr) sia delle note esplicative al bando del 29 marzo 2019, sia del secondo bando di gara – emesso il 20 maggio 2019, dopo che il primo era andato deserto – che, secondo la ricostruzione operata dal gip sarebbe stato riformulato al solo scopo di inserire un requisito di partecipazione già posseduto dalla cooperativa sociale “Il Melograno”», il tutto per la gestione di un entro diurno per minori. Per i giudici – che basano la propria conclusione su una intercettazione agli atti – «non vi è alcuna prova cautelare dell’utilizzo di mezzi fraudolenti, attuati con abuso delle proprie funzioni dalla Vercillo, volti ad alterare la par condicio tra i potenziali concorrenti alla procedura di gara». (f. b.)