Le criticità ci sono sempre ma i toni sono oggettivamente cambiati. Anche l’ultimo Tavolo Adduce, il tavolo di verifica interministeriale, riunitosi a novembre elenca una serie di vulnus, ritardi e inadempienze della sanità calabrese ma non ci sono quelle reprimende a volte anche “violente” che si riscontravano rispetto alle passate gestioni commissariali. In sintesi, dalla riunione dei tecnici del Mef e del ministero della Salute in confronto con la struttura guidata dal commissario e governatore Occhiuto spuntano essenzialmente, come aspetti più critici, il ritardo degli interventi che avrebbero dovuto essere messi in atto per l’erogazione dell’assistenza sanitaria e i dubbi rispetto all’azione e alla funzione di Azienda Zero.
Nel dettaglio, nel verbale il tavolo Adduce anzitutto spiega che «la Regione Calabria a Consuntivo 2021 presenta un avanzo di 26,139 mln di euro. Dopo il conferimento delle aliquote fiscali preordinate dal Piano di rientro alla copertura del disavanzo sanitario, come comunicate dal competente Dipartimento delle finanze a dicembre 2021 e pari a complessivi 107,889 mln di euro, del conferimento di 8,558 mln di euro quale “quota sociale” delle prestazioni socio-sanitarie presente sul Bilancio regionale 2022 destinata al 2021, della rideterminazione delle stime fiscali sulle manovre pregresse per 3,062 mln di euro, per complessivi 119,509 mln di euro, il risultato di gestione di consuntivo 2021 è pari a +145,648 mln di euro. In considerazione della maggiore copertura fiscale residua, considerando le perdite pregresse al 31/12/2020, pari a 77,443 mln di euro, residua un avanzo di 68,205 mln di euro. Si segnala, come già in sede di verifica di IV trimestre 2021, che la copertura del disavanzo pregresso è stata possibile grazie ad una maggiore disponibilità di risorse del 2021 e al ritardo degli interventi che avrebbero dovuto essere messi in atto per l’erogazione dell’assistenza sanitaria. Si rileva nuovamente che la determinazione di un avanzo di gestione sul 2021 di entità tale da coprire anche il disavanzo pregresso, è indicativa di una non corretta gestione delle risorse assegnate dallo Stato per l’erogazione dei Livelli essenziali di assistenza (Lea). Si richiama il commissario ad acta al corretto e completo utilizzo delle risorse a disposizione per l’erogazione delle prestazioni assistenziali». I tecnici ministeriali poi annotano: «Residuerebbero al 31 dicembre 2021 finanziamenti Covid 2020 ancora non utilizzati per 61,982 mln di euro (il 53% dei finanziamenti Covid 2020 non ancora utilizzati al 31 dicembre 2021). I Tavoli chiedono conferma che tutte le risorse Covid 2021 siano state utilizzate dalla struttura commissariale e chiedono una rendicontazione delle attività effettuate con tali risorse essendo peraltro accantonati 25,660 mln di euro relativi al Covid in sede di IV trimestre 2021. Si richiama ancora una volta la struttura commissariale al corretto e completo utilizzo delle risorse a disposizione per l’erogazione delle prestazioni assistenziali». Il Tavolo Adduce di novembre rileva «ancora una volta la gravità del ritardo dei pagamenti da parte delle aziende del Servizio sanitario della Regione Calabria. Rispetto all’anno 2020 (67%), nell’anno 2021 la percentuale di pagamenti effettuati oltre i termini previsti dal Dpcm 22/09/2014 è scesa al 49%. Rilevano inoltre che al 30 giugno 2022 la percentuale di pagamenti effettuati oltre i termini previsti dal Dpcm 22/09/2014 è del 48%. E ancora i ministeri – si legge nel verbale del Tavolo Adduce – rinnovano la necessità di pervenire con urgenza ad un miglioramento della governance dei flussi informativi, al fine di superare le criticità su completezza e qualità dei dati trasmessi dalle aziende, che non permettono di effettuare un costante e adeguato monitoraggio dell’assistenza erogata»». I ministeri poi punzecchiano la struttura commissariale guidata da Occhiuto anche con riferimento all’accordo con la società Comercializadora per l’arrivo di medici cubani per sopperire alle carenze di personale sanitario in Calabria: «I Tavoli – riporta il verbale – restano in attesa con ogni tempestività delle procedure inerenti alle assunzioni da compiere da parte della struttura commissariale, anche al fine di evitare il ricorso a forme atipiche di lavoro come il protocollo sopra riportato».
Infine, i dubbi del Tavolo Adduce di novembre sul ruolo di Azienda Zero: «Al riguardo, essendo la Regione Calabria in piano di rientro dal disavanzo sanitario e, ai sensi dell’articolo 120, comma 2, della Costituzione, commissariata per l’attuazione dello stesso, al commissario ad acta con il supporto del subcommissario è affidato il compito di programmazione, coordinamento e monitoraggio del Ssr, mentre l’Azienda Zero è un ente del Ssr che opera sulla base delle indicazioni del commissario ad acta, come previsto anche dalla legge regionale istitutiva del nuovo ente. Si ricorda, altresì, che l’attività di programmazione posta in capo al commissario ad acta non è delegabile…», inoltre per i ministeri qualche passaggio della legge istitutiva di Azienda Zero «appare in contrasto con il mandato commissariale, in quanto… invade le competenze del Commissario ad acta. Si osserva, altresì, che l’Azienda Zero, in quanto ente del Ssr, sottostà alle regole vigenti per gli enti del Ssr e opera in coerenza con gli indirizzi forniti dal commissario ad acta». (c. a.)
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