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Mafia, scacco alla frangia brindisina della Sacra Corona Unita

Sono 14 le misure cautelari eseguite per associazione di stampo mafioso, estorsione, rapina, armi e droga

Pubblicato il: 30/01/2023 – 9:11
Mafia, scacco alla frangia brindisina della Sacra Corona Unita

BRINDISI Sono 14 le misure cautelari eseguite a Brindisi e provincia per associazione di stampo mafioso, estorsione aggravata, rapina, detenzione e porto di arma da fuoco e reati in materia di stupefacenti. I provvedimenti sono stati eseguiti dalla Squadra Mobile di Brindisi, con il supporto degli equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine Puglia Meridionale e del commissariato di Mesagne, su ordine della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Lecce. Le misure cautelari sono state emesse il 9 agosto 2022 dal Tribunale del Riesame di Lecce – a seguito di impugnazione proposta dalla medesima Procura avverso l’ordinanza del gip del 28 giugno 2022 – divenuta irrevocabile lo scorso 25 gennaio, dopo la pronuncia della Corte di Cassazione. Il provvedimento ha disposto la misura cautelare in carcere per sei persone con ruoli apicali del sodalizio mafioso, alcuni già detenuti per altra causa, gli arresti domiciliari per altri sette, due dei quali già ristretti per altra causa e la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla pg per un solo indagato.

L’inchiesta

L’indagine, condotta dalla Squadra Mobile di Brindisi, ha permesso di cogliere ruoli e competenze di un gruppo organico alla frangia brindisina dell’associazione di tipo mafioso Sacra Corona Unita operativo nei quartieri Sant’Elia e Paradiso della città di Brindisi. Sono stati ricostruiti episodi di estorsione ai danni di alcune attività commerciali del centro e della periferia di Brindisi costretti a pagare anche con cadenza settimanale, una somma di denaro definita ‘punto’. Gli investigatori della Polizia di Stato hanno fatto luce su una rapina avvenuto in un noto di Brindisi nel corso della quale furono arrestati in flagranza i quattro autori materiali che agivano per conto di un esponente di spicco del clan malavitoso presente durante la rapina, ma fuggito subito dopo in compagnia di un complice all’epoca non identificato, entrambi colpiti nella giornata odierna dal provvedimento cautelare. Le indagini hanno consentito, infine, di ricostruire una rete di spaccio di sostanze stupefacenti riconducibile al clan malavitoso e di documentare come gli esponenti delle piazze di spaccio versavano parte dei guadagni dell’attività delittuosa in favore della consorteria criminale sotto forma di “punto”.

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