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Tribunale ecclesiastico, sono 132 i matrimoni dichiarati nulli in Calabria

Il vicario giudiziale: «Le cause pendenti sono 28 in meno rispetto allo scorso anno. Troppi “incapaci” di gestire relazioni interpersonali».

Pubblicato il: 30/01/2023 – 19:59
Tribunale ecclesiastico, sono 132 i matrimoni dichiarati nulli in Calabria

REGGIO CALABRIA «C’è un leggero decremento del numero di cause intentante nel corso del 2022 al Tribunale ecclesiastico regionale». Lo ha detto mons. Vincenzo Varone, vicario giudiziale del Teic, Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Calabria, aprendo a Reggio Calabria l’Anno Giudiziario per il 2023. Nella sua relazione, mons. Varone ha fornito i datti dell’attività dello scorso anno. Sono state 137 le cause decise, con, rispettivamente 132 matrimoni dichiarati nulli e 5 per i quali è stata confermata la continuità di validità. Due processi sono stati archiviati per perenzione a cagione dell’inattività delle parti.
Le cause pendenti sono 28 in meno rispetto allo scorso anno, passando da 163 a 135. «Tale decremento del carico delle cause si accompagna anche ad una diminuzione dei libelli introdotti (109): 4 in meno rispetto al 2021 – ha spiegato mons. Varone -. È ormai da alcuni anni che stiamo assistendo ad una flessione costante, seppur minima, delle cause incardinate al Teic. Ciò è dovuto ad una serie di circostanze che non ci possono lasciare impassibili o, peggio, indifferenti. Per prima cosa la constatazione che la coscienza cristiana deve essere adeguatamente e correttamente formata, in quanto molti fedeli pensano che sposarsi o convivere non faccia ormai molta differenza e pertanto non ravvisano la necessità di inoltrare richiesta di nullità di matrimonio laddove vi sia la presenza di un precedente vincolo».

La durata media delle cause – dalla domanda introduttiva all’esecutività della sentenza – oscilla tra gli 8 e i 24 mesi. Dopo la notifica, per le cause decise nell’anno e non appellate, sono stati emessi 46 decreti esecutori. A fronte delle cause terminate negli anni passati, sono stati emessi 78 decreti esecutori. «In riferimento ai capi di nullità pretesi in giudizio dalle parti, quello che emerge – ha rilevato mons. Varone – è il sempre più crescente “grave difetto di discrezione di giudizio”, che raggiunge il 55,15% dei casi trattati. Seguono a ruota, anch’essi crescenti, la “esclusione della prole” col 12,82% e la “esclusione della indissolubilità del vincolo” col 8,97%. Costanti i trend per “esclusione della dignità sacramentale”. Da questi dati ricaviamo uno spaccato di realtà molto preoccupante; sempre più persone “sono incapaci” di gestire relazioni interpersonali e manifestano difficoltà e paura ad impegnarsi in rapporti specifici quali quelli della coniugalità e della genitorialità, e vi è sempre meno rispetto della fedeltà, dell’indissolubilità e della perpetuità del legame matrimoniale. Dati, questi, significativi che confermano altresì come la conflittualità tra partner, la crisi coniugale e l’emersione dei disvalori siano ormai elementi sempre più tipici e strutturali della società odierna. La durata delle convivenze, nelle cause decise nell’anno 2022, si è ristretta ancora, passando in alcuni casi ad appena 6 mesi – 1 anno, tra la celebrazione delle nozze e la separazione di fatto».

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