Il “modus operandi” delle ong “si pone al di fuori dalle fattispecie previste dalla Convenzioni internazionali in materia di soccorso in mare”. Lo afferma il Viminale nella risposta alla lettera inviata dalla Commissione dei Diritti umani del Consiglio d’Europa. “Inoltre – prosegue il Viminale – ingenerando nei trafficanti di esseri umani l’aspettativa di un sicuro e immediato intervento appena al largo delle aree di partenza, ha finito con il determinare, a prescindere dalle intenzioni delle Ong, una modulazione del modello criminale che precede l’impiego di imbarcazioni inadeguate alla navigazione in alto mare che, se per un verso garantiscono maggiori guadagni alle organizzazioni criminali, per altro verso, innalzano sensibilimente l’esposizione a rischio dei migranti”.
x
x